La guerra di Putin

Il Pentagono, in Ucraina proiettili a grappolo per obici, Biden approverà

Gli Stati Uniti trasferiranno munizioni a grappolo affidabili ed efficaci in Ucraina, lo ha annunciato ieri il portavoce del Pentagono Patrick Ryder.

Durante un briefing regolare, il generale di brigata ha risposto alle domande dei giornalisti in merito alla potenziale fornitura di munizioni a grappolo all’Ucraina. Secondo lui, quando verrà presa  tale decisione, l’esercito ucraino riceverà munizioni affidabili ed efficaci con un basso tasso di elementi inesplosi.

 

Ryder ha confermato che l’amministrazione Biden sta valutando la possibilità di trasferire munizioni speciali in Ucraina, ma non è stata ancora presa una decisione definitiva. Allo stesso tempo, Reuters afferma che già venerdì Washington annuncerà un nuovo pacchetto di aiuti militari, che includerà tali proiettili.

 

Nel frattempo, secondo il Washington Post, gli Stati Uniti prevedono di trasferire in Ucraina proiettili a grappolo M864 da 155 mm, perfetti per tutti gli obici americani. Ma questi proiettili, creati nel lontano 1987, non differiscono per nessun “basso coefficiente” di elementi inesplosi, ma, al contrario, hanno un’alta percentuale di elementi inesplosi.

 

Secondo gli ultimi open data del Pentagono, pubblicati più di 10 anni fa, il 6% delle submunizioni rimane inesploso e rappresenta una minaccia anche molti anni dopo la fine delle ostilità.

 

“Rapporti vecchi di decenni indicano che alcune munizioni a grappolo da 155 mm hanno livelli più elevati di ordigni inesplosi” riferisce  di un anonimo rappresentante del Pentagono.

 

Secondo WP, queste munizioni dell’esercito americano non hanno un posto dove venire utilizzate in assenza di altri conflitti  e l’Ucraina è la più adatta per il loro uso.

 

Le munizioni a grappolo (cluster) sono armi di grandi dimensioni, lanciate da aeromobili oppure da sistemi di artiglieria, lanciarazzi e lanciamissili, che si aprono a mezz’aria spargendo ad ampio raggio centinaia (o, nel caso di quelle di artiglieria, decine) di submunizioni più piccole.

 

Le submunizioni sono progettate in modo da esplodere al momento dell’impatto al suolo. I tassi di mancata esplosione sono tuttavia legati non solo a fattori tecnici ma anche alle condizioni del terreno e all’altezza da cui sono lanciate.

 

Ne consegue che nel caso in cui le submunizioni non funzionino come previsto, esse si depositano nel terreno, diventando particolarmente pericolose, dal momento che possono esplodere al minimo tocco o spostamento. Di fatto si comportano come mine antipersona e comportano lunghi tempi di bonifica del terreno successivamente con numerose vittime spesso fra i bambini.

 

La questione essenziale è stata a lungo se la produzione e l’utilizzo delle munizioni cluster costituisse una violazione del diritto internazionale sino a quando  è stata risolta con l’adozione nel 2008 della Convenzione sulle munizioni a grappolo che ne prevedeva la distruzione entro il 2018.

 

Entrata in vigore il 1º agosto 2010  sei mesi era stata ratificata da 38 stati, mentre altri 70 firmatari, tra cui l’Italia, pur avendo sottoscritto la convenzione, non l’avevano ancora ratificata. A settembre 2013, la convenzione risulta ratificata da 84 Paesi, tra cui l’Italia il 21 settembre 201). Ma Stati, produttori di queste munizioni e loro componenti,  non hanno firmato tra cui Stati UnitiRussiaCinaIndiaIsraelePakistan e Brasile.

 

Usate in numerosi conflitti fra i quali Iraq, Afghanistan, Bosnia, Etiopia e altri, secondo le reciproche accusa fra Mosca e Kiev hanno già fatto il loro comparsa in Ucraina.

 

GiElle

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