Politica

In 500mila al Circo Massimo contro la violenza di genere. A Roma incredibile marea fucsia

 

In 500mila, secondo gli organizzatori, con in testa un grande striscione “Transfemministe ingovernabili” è partito dal Circo Massimo il corteo di Non una di meno contro la violenza sulle donne, diretto a San Giovanni. Ad aprire la manifestazione lo spezzone dei centri antiviolenza. “Oggi i maschi stanno dietro” dicono gli organizzatori al megafono dal camion dove ci sono anche alcuni bambini. A sfilare anche una delegazione dei palestinesi. La marea fucsia al Circo Massimo. La Capitale si mobilita per la Giornata internazionale contro la violenza di genere, e “Non Una di Meno chiama la marea in piazza per l’ottavo anno consecutivo, “con più rabbia che mai”. Migliaia già le persone riunite con i volti segnati di rosso. O con dei fazzoletti al collo. Per Giulia, per le tante, troppe, vittime di femminicidio. Urlando in coro “ci vogliamo vive. Contro il patriarcato”. E contro le misure “insoddisfacenti” del governo, la marea fucsia parte dal Circo Massimo per raggiungere piazza San Giovanni. Secondo le organizzatrici della manifestazione in piazza oltre 500mila persone. A parlare della manifestazione in presenza la leader del Pd Schlein: “Una straordinaria manifestazione, sia a Roma che da altre parti d’Italia. È un segnale molto importante, il paese chiede di fare un passo in avanti contro la violenza di genereBisogna insistere sulla prevenzione, per sradicare la cultura patriarcale. Va contrastata a partire dalle scuole con l’educazione all’affettività. Bisogna mettere le risorse che mancano sulla prevenzione, formazione e emancipazione economica delle donne. Vogliamo fermare questa mattanza”. Poi Landini (Cgil) commenta l’assenza di Meloni: “Ognuno si assume la responsabilità e risponde di quello che fa e che dice. Ma ci sono provvedimenti che coerentemente si possono fare e che non sono più rinviabili”. Landini ha anche aggiunto: “Questa è una lotta di cambiamento culturale e che riguarda gli uomini, in particolare. La cultura del possesso di un’altra persona credo vada radicalmente cambiata e dal punto di vista sindacale, credo si debba intensificare la lotta alla precarietà e iniziare a pensare a una iniziativa fatta dagli uomini, siamo noi che dobbiamo cambiare questa cultura”. Poi il corteo e le parole della sorella dell’ultima vittima. Gli slogano e le parole di Roma sono più che chiare: “Per Giulia, per tutte: un urlo di battaglia” ma anche “Giù le mani dal nostro corpo” oppure “Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce”: questi i cori che aprono il corteo che sta lentamente partendo dal Circo Massimo in direzione di piazza San Giovanni. A scortare i manifestanti la polizia. Il corteo è organizzato dal movimento “Non una di meno”. Secondo le organizzatrici sono almeno 50mila le persone scese in piazza al Circo Massimo. Infine le parole della sorella di Giulia Cecchettin su Istagram: “Questa casa, che fino a poco più di un anno fa era troppo piccola, ora sembra così vuota, così grande e spenta.
Così il vuoto che mi porto dentro per la tua assenza.
Così il vuoto di quando ti cerco per raccontarti di quello che mi succede, dimenticandomi che non ci sei più.
Così grande, così incolmabile il vuoto che la tua assenza lascia dentro di me.
Così grande la rabbia come il dolore nel realizzare che la tua assenza, la tua morte sono state causate da un individuo con un nome e un cognome.
Un individuo che si è sentito autorizzato a portarti via da me.
Un individuo che non è stato educato al consenso, al rispetto e alla libertà di scelta.
Affinché nessuno più debba sentire il vuoto che sento io, il dolore lancinante che nel buio della mia camera sento incessantemente, dobbiamo reagire.
Ci deve essere un cambiamento, una rivoluzione culturale, che insegni il rispetto, l’educazione, l’affettività.
Che insegni ad accettare i no, che insegni che le donne non sono proprietà di nessuno”.

aggiornamento Giornata mondiale contro la violenza sulle donne ore 21.37- seconda parte

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