Economia e Lavoro

In piazza la rabbia e la delusione dei balneari italiani sulle concessioni

I balneari sono scesi in piazza a Roma per protestare contro la proposta di legge delega del Governo per la riforma delle concessioni demaniali dalla quale è stato anche eliminato il riconoscimento dell’intero valore commerciale a titolo di indennizzo per i gestori uscenti. Una manifestazione organizzata da Sib e Fiba, con l’adesione di Confimprese Demaniali Italia che era in piazza con una numerose delegazione insieme alle due federazioni che fanno riferimento rispettivamente a Confcommercio e Confesercentiche ha portato in piazza Santi Apostoli centinaia di gestori degli stabilimenti balneari di tutta Italia. Intanto, l’iter della riforma delle concessioni demaniali marittime procede spedito e nei prossimi giorni si saprà se i miglioramenti richiesti da Regioni e associazioni di categoria avranno un riscontro concreto. Martedì la X commissione del Senato ha ricevuto in audizione le sigle sindacali del settore e lunedì prossimo scade il termine per la presentazione degli emendamenti; dopodiché il testo passerà al voto in aula. “Siamo in piazza –ha detto il vicepresidente del Sib Enrico Schiappapietra– per la più grande manifestazione dei balneari degli ultimi anni. Non c’è più tempo, siamo qui per difendere il lavoro delle nostre famiglie e il lavoro dei nostri dipendenti“. “Abbiamo fatto –ha detto Schiappapietra– solo un errore, un grave errore: fidarci delle leggi dello Stato. Abbiamo preso dallo Stato in affitto un posto auto, ci abbiamo parcheggiato la nostra autovettura (la nostra azienda), abbiamo lavorato per migliorarla con fatica e sforzi. Adesso lo Stato ci dice che mette a gara il nostro posto auto: peccato che mettendo a gara il posto auto mette a gara, a titolo gratuito, anche la nostra azienda, il lavoro di una vita. E non è giusto e siamo qui per protestare“. “Siamo persone che sono sempre state disposte a dialogare e sedersi a un tavolo, disponibili ma sappiamo essere anche leoni nel momento in cui serve esserlo”. “Non siamo soli – ha proseguito – siamo piccole imprese familiari e siamo con grane piacere al fianco delle amministrazioni, sindaci, governatori e amministratori provinciali, perché questa norma oltre a essere ingiusta, negativa e distruttiva per il mondo dei balneari è inapplicabile dal punto di vista amministrativo“. “La norma sui balneari metterà in difficoltà e bloccherà tutto il sistema di offerta turistica del Paesee che ha contraddistinto la qualità del sistema Italia. Per le amministrazioni locali è impensabile gestire centinaia di migliaia di gare tutte nello stesso momento che porterebbero a infiniti contenziosi; non ci sono neanche i funzionari a sufficienza per gestire una cosa di questo genere“. “Capisco che il cittadino del nord Europa, norvegese o danese –ha osservato Schiappapietra– debba poter concorrere, ma noi italiani dove andiamo a concorrere, lì le attività balneari non ci sono.Noi stiamo aprendo un mercato all’Europa quando non c’è reciprocità“. Secondo Maurizio Rustignoli, presidente della Fiba, “la giornata di oggi è una giornata fondamentale per il comparto balneare. È un momento di confronto che abbiamo voluto organizzare per sensibilizzare il Governo e il parlamento affinché gestiscano in modo più equilibrato l’emendamento che si sta valutando e di cui si è tanto parlato in questi giorni. E che, purtroppo, contiene molto poco per il futuro dell’impresa balneare, anzi per il futuro dello stesso sistema balneare. Va assolutamente corretto.Sarebbe certamente di maggiore buon senso aprire un ragionamento più ampio, a partire dalla riforma strutturale del demanio. Ma un’apertura in questo senso non basterebbe: servono comunque correzioni sostanziali”. “Non siamo soli –ha proseguito Rossignoli – siamo anzi molto soddisfatti della vicinanza che ci hanno dimostrato i governatori delle regioni più importanti per il turismo balneare, che nelle scorse settimane e in questi giorni hanno condiviso le nostre perplessità sull’emendamento, così come tantissimi sindaci dei comuni costieri“.

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