Economia e Lavoro

Industria, Istat: a marzo fatturato +2,4% su mese, al top dal 2000

 

A marzo il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, è aumentato del 2,4% in termini congiunturali, registrando una dinamica positiva su entrambi i mercati (+2,6% quello interno e +1,8% quello estero). Si conferma così, a marzo, la crescita congiunturale del fatturato dell’industria, il cui livello, al netto dei fattori stagionali, tocca il valore massimo dall’inizio della serie storica, ossia gennaio 2000. Lo ha reso noto l’Istat. Ma andiamo a vedere nel dettaglio il Report di Istat: “A marzo si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, aumenti del 2,4% in termini congiunturali, registrando una dinamica positiva su entrambi i mercati (+2,6% quello interno e +1,8% quello estero). Nel primo trimestre l’indice complessivo è cresciuto del 4,7% rispetto al trimestre precedente (+ 4,3% sul mercato interno e +5,5% su quello estero). Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a marzo gli indici destagionalizzati del fatturato segnano aumenti congiunturali per l’energia (+12,0%), i beni intermedi (+3,0%) e i beni di consumo (+1,9%), mentre i beni strumentali registrano una lieve riduzione (-0,5%). Corretto per gli effetti di calendario, il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 21,4%, con incrementi del 21,6% sul mercato interno e del 20,9% su quello estero. I giorni lavorativi sono stati 23 come a marzo 2021. Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano incrementi tendenziali molto marcati per l’energia (+61,9%) e per i beni intermedi (+32,3%), più contenuti per i beni di consumo (+19,0%) e per i beni strumentali (+3,6%). Con riferimento al comparto manufatturiero, gli aumenti tendenziali riguardano tutti i settori di attività economica, ad eccezione dei mezzi di trasporto.

Related posts

Crisi energetica e superbollette, è l’Italia ha pagare il prezzo più alto. I numeri di Nomisma e Confcommercio

Redazione Ore 12

Nel 2022 i giovani che hanno abbandonato la scuola sono stati 465mila. I numeri di Cgia

Redazione Ore 12

Pnrr, tutte le criticità dell’Italia

Redazione Ore 12