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Iran: “Gli Houthi dicono sì ad una tregua finalizzata al recupero di una petroliera greca nel Mar Rosso”

Alla fine, dopo una lunga attesa gli Houthi hanno concordato una “tregua temporanea” per permettere il recupero della petroliera greca Sounion (nella foto), colpita la settimana scorsa dagli stessi ribelli yementi, e scongiurare così un possibile disastro ambientale nel Mar Rosso: lo ha reso noto la missione iraniana presso le Nazioni Unite, che si è resa responsabile e parte di una trattativa che probabilmente ha evitato un ulteriore danno alle già precarie condizioni che si registrano nell’area.  La Sounion è stata colpita il 21 agosto al largo della città portuale di Hodeida, controllata dai ribelli. Gli Houthi, sostenuti dall’Iran, hanno affermato di aver attaccato la nave con droni e missili. L’agenzia britannica per la sicurezza marittima Ukmto, guidata dalla Royal Navy, ha segnalato tre incendi sulla nave, che trasporta 150.000 tonnellate di greggio. Secondo la missione iraniana presso l’Onu, “diverse parti” hanno chiesto agli Houthi “una tregua temporanea per consentire l’ingresso di rimorchiatori e navi di soccorso nell’area” in cui si trova la petroliera. “Date le preoccupazioni umanitarie e ambientali, Ansar Allah (altro nome dei ribelli Houthi, ndr) ha accettato questa richiesta”, si legge in un comunicato. Tuttavia, la missione ha aggiunto che “l’incapacità di fornire assistenza e prevenire una fuoriuscita di petrolio nel Mar Nero è legata alla negligenza di alcuni Paesi piuttosto che alle preoccupazioni per il rischio di essere presi di mira”. L’equipaggio della Sounion, composto da 23 filippini e due russi, è stato tratto in salvo da una nave della missione Aspides dell’Unione Europea.

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