Cultura, Arte e Libri

Jacovittissimevolmente. L’incontenibile arte dell’umorismo. Una mostra al MAXXI per ricordare il maestro Jacovitti

di Sara Valerio

 

 

Il 9 marzo del 1923 nasceva a Termoli uno dei più geniali fumettisti italiani: Benito Jacovitti.  In occasione del centenario, il MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, ha deciso di festeggiarlo con la mostra Jacovittissimevolmente. L’incontenibile arte dell’umorismo visitabile fino al 18 febbraio 2024. La mostra è parte di un progetto più ampio che comprende anche l’esposizione Jacovittissimevolmente. Tutte le follie di Jac! presso il MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli.

Oltre 400 tavole e illustrazioni originali sono esposte, nello Spazio Extra MAXXI, insieme a una collezione di giornali, albi e libri originali. Si tratta di opere popolate da oltre 100 personaggi indimenticabili che hanno accompagnato generazioni di ragazzi, rendendo Jacovitti un punto di riferimento nel mondo del fumetto.

L’allestimento è una vera esplosione di colori e si ispira ad Anticaglie, una delle sue più celebri panoramiche. Tavole affollatissime di personaggi, diventate un marchio distintivo dell’artista nel corso degli anni, sono disposte a terra come un tappeto, guidando i visitatori attraverso le diverse sezioni della mostra, catapultandoli in un affascinante universo popolato da personaggi surreali e fantastici. Un mondo che, con la sua irriverenza e visionarietà, invita alla riflessione, trasformando la comicità in autentica poesia.

Benito Jacovitti iniziò a incantare adulti e compagni di scuola fin da bambino con i suoi disegni e i suoi personaggi. Li faceva dove poteva, con i pochi mezzi a disposizione, anche per le strade del suo paese. Lo chiamarono in seguito per farli su riviste per ragazzi come Il Vittorioso, in un’Italia che stava per finire nella morsa della guerra. Da lì in poi non smise più: arrivarono illustrazioni per libri, collaborazioni con altre riviste e proposte da importanti giornali.

Mise a punto nel tempo uno stile surreale, pieno di elementi comici, inventò un linguaggio, creando personaggi come Pippo Pertica & Palla, Cip l’Arcipoliziotto, la signora Carlomagno, Cocco Bill, Zorry Kid, che sono entrati nella storia del fumetto del Novecento. Ha attraversato, con lo sguardo libero del vero artista, il ventennio fascista, la guerra e il dopoguerra, la difficile fase della ricostruzione, la ripresa e il boom economico, il serratissimo confronto politico nel nostro paese negli anni ’70, gli anni di piombo e quelli che avrebbero portato a Tangentopoli e alla fine della Prima Repubblica.

Il percorso espositivo parte dagli Esordi, nel 1939, quando Jacovitti inizia a pubblicare vignette sul settimanale satirico Il Brivido di Firenze. Sono esposte sei preziose tavole della storia inedita I tre re, disegnate nel 1941, dedicate ai massimi poteri del tempo: il Papa, il Re e Mussolini.

La mostra continua con le prime storie stampate su Il Vittorioso (1937 – 1970), celebre periodico dedicato ai fumetti. Si tratta di tavole di piccolo formato, che mostrano l’abilità nel disegno unita all’invenzione di storie avvincenti, che spaziano dal western alla polizia, dall’orientale all’esotico.

Seguono le affollatissime panoramiche, ricche di centinaia di figure e di battute, vere e proprie personificazioni dell’Italia di quegli anni, che occupano un’intera area espositiva con tavole eccezionali come Arte moderna, Er gioco der pollo, Buon Natale dottò! Le pareti dello spazio centrale sono invase dai suoi 100 personaggi iconici, da Giacinto corsaro dipinto a Cocco Bill, da Zorry Kid a Tom Ficcanaso, personaggi che hanno conquistato l’immaginario di intere generazioni. Non mancano le tavole del Diario Vitt, vero e proprio oggetto di culto che ha accompagnato studenti per oltre un trentennio (1949 – 1980).

La mostra presenta anche una sezione dedicata agli anni in cui Jacovitti ha prestato la sua matita a campagne pubblicitarie e animazioni per Carosello.

 

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