La guerra di Putin

Kherson in mano russa chiude accessi a resto Ucraina ma nel Severodonetsk russi costretti a ritirarsi

La regione ucraina di Kherson, interamente occupata dalle forze russe, ha chiuso ogni accesso al resto del territorio dell’Ucraina: lo fa sapere il vice capo dell’autoproclamata amministrazione russa della regione, Kirill Stremousov. “Il confine è stato ora chiuso per ragioni di sicurezza”, dice Stremousov sull’agenzia russa Ria-Novosti, citata dalla Cnn. “Sconsigliamo qualunque viaggio verso l’Ucraina, qualunque sia la motivazione”. La chiusura riguarda i confini fra l’Oblast di Kherson con quelle, in mano ucraina, di Mykolaiv e Dnipropetrovsk, mentre è ancora possibile passare alla Crimea e nella regione occupata dai russi di Zaporizhzhia. Nella regione di Kherson, quasi interamente occupata, inclusa l’omonima città-capoluogo, i russi stanno organizzando un “referendum” sulla creazione di una “Repubblica” sul modello delle entità separatiste autoproclamate di Lugansk e Donetsk. Ma non è tutto oro quello che luccica per l’armata rossa che invece sarebbe stata costretta a ritirarsi dall’area di Severodonetsk.

L’esercito russo ha subito perdite significative ed è stato costretto  a ritirarsi nell’area di Severdonetsk, Toshkivka e Oskolonivka, nella regione ucraina del Lugansk (est): lo afferma su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale ucraina, Serhii Gaidai, secondo quanto riporta l’agenzia Ukrinform. Gaidai ha sottolineato che i russi sono stati costretti a indietreggiare nelle loro posizioni precedenti e un altro ponte tra Severdonetsk e Lysychansk è stato danneggiato. “Tuttavia, (i russi) non abbandonano i tentativi di andare nelle retrovie delle nostre truppe e interrompere i rifornimenti logistici nella regione di Lugansk”, ha proseguito Gaidai. “Il nemico ha bombardato piu’ volte Severdonetsk, ci sono stati almeno tre pesanti bombardamenti e in alcuni luoghi sono scoppiati combattimenti di strada. Di conseguenza, 14 condomini sono stati danneggiati. Anche il vicino villaggio di Synetskyi… è stato gravemente bombardato”.

 

Gb, per Mosca presa Donbass sarebbe grande risultato politico

 

La conquista delle regioni ucraine di Donetsk e Lugansk nel Donbass (est) molto probabilmente verrebbe vista dal Cremlino come un notevole risultato politico, da presentare al popolo russo come una giustificazione dell’invasione: lo scrive l’intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese. La prossima fase dell’offensiva russa nel Donbass potrebbe prevedere l’avanzata verso le città di Sloviansk e Kramatorsk, nel Donetsk, attualmente controllate da Kiev, riporta inoltre il ministero della Difesa su Twitter. Tuttavia, l’esercito ucraino continua a difendere la regione in modo ben organizzato e continua a infliggere un elevato numero di vittime alla Russia. Per questo, non è detto che Mosca riesca a ottenere il pieno controllo del Donbass e ad annetterlo alla Russia attraverso il referendum promesso questa settimana dal leader dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin.

Intelligence Gb, conquista Lyman strategica

La conquista della citta’ di Lyman da parte dei russi è “strategicamente importante” secondo l’ultima valutazione dell’intelligence britannica. “Il 27 maggio, le forze russe hanno probabilmente catturato la maggior parte della citta’ di Lyman, nel nord dell’Oblast di Donetsk, in quella che probabilmente è un’operazione preliminare per la prossima fase dell’offensiva russa nel Donbas”. Lyman, prosegue l’aggiornamento dell’analisi di Londra, “è strategicamente importante perché è sede di un importante
nodo ferroviario e da’ accesso a importanti ponti ferroviari e stradali sul fiume Siverskyy Donets”.

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