La guerra di Putin

L’80% dei russi rimane favorevole alla guerra in Ucraina

 

A un anno e mezzo dall’invasione dell’Ucraina, nei sondaggi, la grande maggioranza dell’opinione pubblica russa nei sondaggi rimane stabilmente in favore della guerra. Secondo l’agenzia di sondaggi russa Levada Center, il limite massimo del numero di russi che sostengono le Forze armate è di tre quarti della popolazione (76% a maggio 2023). “Anche quelli che inizialmente erano contrari – dice la ricercatrice senior Anna Matveeva del King’s College di Londra – ora stanno pensando ‘Siamo entrati in battaglia, specialmente ora che c’è una controffensiva ucraina in corso, non possiamo perdere ora.Sono i nostri ragazzi, i nostri mariti, anche se è sbagliata la causa per cui stanno combattendo'”. I cittadini che si oppongono alla guerra rimangono intorno al 20% e in un anno e mezzo anche questa percentuale è rimasta invariata. Secondo la ricercatrice britannica le proteste contro la guerra non si sono diffuse in Russia, non per timore di ritorsioni, ma perché è diffusa la percezione“di qualcosa impossibile da cambiare con le proteste. Si pensa che esponendo se stessi e la propria famiglia a un enorme pericolo, comunque non si può ottenere nulla”. Ovviamente da parte russa si afferma che tale sostegno è  ha radici in un nazionalismo panrusso  che vede nell’Ucraina, affine per lingua e religione, come una nazione storicamente legata alla “madre patria russa”. L’interpretazione degli esperti occidentali sostiene invece che un numero significativo di cittadini russi non è interessato a ciò che sta accadendo in Ucraina o prende deliberatamente le distanze da quanto avviene, al di là dell’opinione che esprimono nei sondaggi. Sondaggi la cui validità non è stata finora contestata dagli analisti. “Per la maggioranza – dice Denis Volkov, direttore del Centro Levada – la cosa più importante è che ci sia l’opportunità di vivere una vita normale, una vita di tutti i giorni.Puoi isolarti dalle cattive notizie, fingere che non stia succedendo niente, sebbene segretamente la gente sappia monitorarle in un modo o nell’altro (la situazione) e preoccuparsene”. Fra le spiegazioni di tale comportamento una sorta di reazione diadattamento a ciò che accadechiudendosi semplicemente fuori dalle notizie traumatiche. Uno dei fattori chiave che impedisce ai russi di protestare attivamente è l’economia: la leadership del Paese è riuscita a garantire una relativa stabilità finanziaria all’indomani delle sanzioni e il tenore di vita dei cittadini russi non ha per ora subito scossoni rilevanti. “La società è pronta per una guerra piuttosto lunga – aggiunge Matveeva – si è già abituata, non percepisce questa situazione come del tutto anormale”.”Le persone sono pronte a conviverci – conclude Volkov – se non ne sono toccate personalmente”.

Fonte Euronews

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