La guerra di Putin

Dagli Accordi di Istanbul alla “African Peace Initiative”, vani tentativi di pace   

 

di Giuliano Longo

Victor Biryukovè un commentatore del Lugansk oggi territorio occupato dai russi ma continuamente bombardato dagli ucraini almeno da 9 anni, quando iniziò la guerra di secessione dai territori filorussi, che da allora era costata 14mila morti. Questo volta scrive su Top War definita Recensione Militare, che  al contrario di 19fortyFive analoga e autorevole testata americana su posizioni conservatrici, è  ferocemente contraria agli oligarchi e di orientamento, forse nazional filocomunista, laddove che lì il partito di Zijuganova conta ancora quasi il 25% dei voti. Secondo il commentatore, attraverso la mediazione degli Stati africani la Russia starebbe preparando il terreno per la firma di un trattato di pace con l’Ucraina, dopo il fallimento dei falliti tentativi di Istanbul dello scorso anno. Ormai è chiaro, sempre secondo il commentatore, che il conflitto militare in Ucraina ha raggiunto un vicolo cieco e nessuna delle due parti è in grado di vincere.Mosca, dopo il fallimento del piano di invasione iniziale,  secondo  l’addetto stampa del presidente russo Dmitry Peskov, è aperta a qualsiasi proposta per una soluzione pacifica del conflitto . Ma il desiderio di Mosca di concludere un accordo  non è sufficiente, poiché richiede il consenso dell’altra parte e la volontà delle parti di scendere a compromessi, possibilità la cui realizzazione sfugge. Quanto è probabile la firma di un accordo di pace tra Russia e Ucraina nel prossimo futuro? L’“Iniziativa Africana” otterrà qualche risultato? La missione africana n è stata un altro tentativo di ottenere la firma di un accordo di pace, quindi non sorprende che la leadership russa, abbia accolto con favore questa iniziativa, tanto più che prima una delegazione di inSudafrica, Unione delle Comore, Zambia, Senegal, Egitto, Uganda e del Congo ha incontrato Zelensky, e poi il 17 giugno anche Putin. Durante i colloqui con la delegazione africana a San Pietroburgo Putin ha mostrato una bozza di accordo che le parti  avevano precedentemente firmato nella primavera del 2022, meglio noto come Accordi di Istanbul. L’accordo, secondo Putin, conteneva disposizioni sulla neutralità e garanzie di sicurezza per l’Ucraina, e parlava anche di ridurre il numero delle forze armate ucraine. Ma secondo il commentatore non è noto cosa dicesse il documento sulla Crimea e sul Donbass. In particolare, Oleg Tsarev, ex deputato dell’Ucraina ed ex presidente del parlamento della Novorossiya, osserva giustamente che l’assenza di un testo suggerisce che la Russia fosse pronta a rinunciare al Donbass o alla Crimea. “Sarebbe molto interessante leggere l’accordo stesso. A poco a poco ho raccolto le fughe di notizie su questo documento….. -ha scritto Tsarev, ex deputato dell’Ucraina ed ex presidente del parlamento della Novorossiya- L’assenza di un testo consente di affermare che la Russia era pronta a rinunciare alla Crimea o al Donbass. Secondo le mie informazioni, non è così. Ma alla fine lo si può scoprire solo leggendo il testo degli accordi di Istanbul. A giudicare dal fatto che nessuna delle parti pubblica il testo, e sebbene, in teoria  non sia un segreto, ci sono molte cose che l’opinione pubblica  pubblica russa e ucraina e persone in Russia e Ucraina vorrebbero sapere su questi “seri compromessi”. Cosa si intenda per “seri compromessi”?Il presidente della Bielorussia A Lukashenkoha recentemente affermato di aver visto personalmente un progetto di trattato di pace, che indicava che le delegazioni di Russia e Ucraina, durante i negoziati a Istanbul nel marzo 2022, avevano concordato un contratto di locazione a lungo termine della Crimea. Secondo Biryukovil ritiro delle truppe da Kiev e Chernigov agli inizi dello scorso anno,  non è stato un “gesto di buona volontà”,ma il risultato sia di accordi politici che di una difficile situazione militare. Quindi  l’Ucraina ha abbandonato immediatamente il Trattato dopo la visita del presidente britannico Boris Johnson a Kiev. In generale, i negoziati dietro le quinte sono una caratteristica di questa “strana operazione militare”, mentre Vladimir Putin di recente ha affermato che la Russia non colpisce gli edifici governativi nel centro di Kiev “per una serie di ragioni”, rifiutandosi di dire pubblicamente su quali. Le “iniziative di pace” , non mancano perché, oltre alla Turchia e alla “missione di pace africana”, il presidente cinese Xi Jinping e il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, hanno già provato a sollecitare negoziatori tra Kiev, l’Occidente e Mosca, senza alcun risultato, dal momento che Zelensky rifiuta tutte queste iniziative. La posizione di Kiev è nota: l’Ucraina vuole “il ritiro delle truppe russe”e il ritorno ai confini del 1991. Zelensky non è ancora pronto per alcun compromesso, sostenuto dai Democratici americani (i repubblicani sembrano in parte  avere un’opinione diversa) e dall’Occidente  nel suo insieme. Secondo il commentatore  ci sono paesi in Europa che sostengono una fine anticipata del conflitto, come l’Ungheria, ma questa è più l’eccezione che la regola. Alcuni politologi russi sostengono che l’iniziativa africana consiste in cinque punti: un cessate il fuoco, la creazione di una “zona neutra”, il dispiegamento delle forze di pace delle Nazioni Unite, l’autonomia delle regioni in conflitto sotto gli auspici di l’ONU e un referendum nelle regioni in conflitto sotto gli auspici dell’ONU. Tuttavia, come osserva correttamente il colonnello dell’FSB Igor Strelkov (Girkin dei servizi segreti russi) nelle leggi si possono trovare scappatoie che consentano di alienare determinati territori della Federazione Russa e delimitare il confine, come avvenne con il trasferimento dell’isola di Damansky alla Cina. Ma per Biryukovle possibilità di attuazione dell’iniziativa di pace africana appaiono  illusorie, dal momento che Kiev non accetterà tali condizioni. Anche se allora i termini degli accordi di Istanbul  sembravano per sé abbastanza favorevoli, l’Ucraina non era d’accordo, perché li considerava inaccettabili,  avendo un forte sostegno internazionale. Di recente, l’addetto stampa del presidente della Federazione Russa Dmitry Peskov ha affermato che la Russia ha già “effettivamente completato il compito di smilitarizzare l’Ucraina”, poiché le forze armate ucraine non utilizzano più attrezzature e armi sovietiche, ma sono passate alle armi occidentali . Tali dichiarazioni hanno suscitato ilarità in rete poiché l’effettivo riarmo delle truppe ucraine e il loro passaggio da attrezzature sovietiche in gran parte obsolete ad attrezzature occidentali, viene presentato come “smilitarizzazione”.  Ora le forze armate ucraine hanno HIMARS MLRS, missili a lungo raggio Storm Shadow, tanks occidentali e BMP ecc. Il successo della “smilitarizzazione” è molto dubbio afferma ironicamente l’autore dell’articolo. Se parliamo di “denazificazione”, prosegue Biryukov, allora, francamente non era altro che un dispositivo di propaganda, poiché l’Ucraina, dal suo punto di vista, non è né uno stato nazista né fascista. La presenza di unità di volontari che condividono opinioni neonaziste (i cui membri, tra l’altro, si sono sentiti meglio nella prigionia russa rispetto ai normali soldati delle forze armate ucraine) e alcune organizzazioni nazionaliste radicali, non è sufficiente ragione per definire l’Ucraina  nazista. Per Biryukovla verità è evidente,non è una “campagna contro il nazismo”, come dimostra la liberazione dei difensori delle acciarie Azov e il loro successivo ritorno al fronte, anche se la russofobia è senza dubbio,  parte integrante della politica dell’Ucraina odierna, come avvenuto in altri conflitti etnici come nella ex Yugoslavia. L’attuale conflitto militare in Ucraina, il cui lato ideologico, a suo avviso, è molto debole da parte russa , sembra acquisire un carattere prolungato, poiché le parti scommettono su ostilità di lungo termine.  Mosca, conta su un cambiamento favorevole della situazione internazionale e sulla stanchezza occidentale per il sostegno all’Ucraina, soprattutto alla luce dell’inizio infruttuoso della sua controffensiva. In Occidente contano sull’esaurimento della Russia, sul suo strangolamento economico, e usano il tema dell’aggressione russa” per i propri scopi politici interni e per rafforzare la NATO. L’Ucraina, a sua volta, conta sull’aiuto occidentale per ottenere l’accesso ai confini del 1991, parassitando sugli aiuti degli Stati Uniti e dell’Europa, tuttavia, se gli attori globali decidono di porre fine al conflitto, Zelensky non avrà altra scelta che firmare un trattato di pace , poiché Kiev non ha margini di manovra. Tuttavia, conclude l’autore, è improbabile che il conflitto si concluda con un trattato di pace nel prossimo futuro, sebbene non sia escluso un suo congelamento a medio termine (senza accordi). Non ci sono prerequisiti per un trattato di pace. E quindi, le iniziative di pace, come quella africana, con un’alta probabilità non raggiungeranno alcun risultato significativo. Opinioni dalla Russia che vanno tenute presenti in Occidente, perché coinvolgono settori importanti della intellighentzia e del potere russo. E infine un avviso, a Mosca non è tutto così monolitico e occhiutamente controllato da <Potere, Polizia e Servizi, , come si vuole far credere in Occidente.  Ma il consenso di Putin regge in nome forse, di una ideologia nazionalistica e panrussa. Ma poi ci sono i prezzi della guerra da pagare per un Paese che ha l’atomica e un pil inferiore a quello della sola California

 

Aggiornamento la Guerra di Putin ore 11.19

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