Ha compiuto 19 anni lo scorso 21 aprile, in occasione del Natale di Roma. La Casa del Jazz, a due passi da Porta Ardeatina, è un centro multifunzionale in cui convergono attività concertistiche, culturali e didattiche e un luogo d’incontro e scambio per musicisti, produttori e critici. L’obiettivo è quello non solo di incentivare la diffusione e produzione del jazz, ma anche di puntare ad attrarre un nuovo pubblico e costituire un punto di riferimento per gli amanti della musica.
L’offerta è ampia e di grande qualità: incontri, guide all’ascolto, lezioni di storia del Jazz tenute da esperti del settore, presentazioni di libri, novità discografiche, attività didattiche organizzate dalle scuole di musica e concerti dal vivo, sia nell’auditorium sia all’aperto, in cui si esibiscono artisti di fama mondiale e giovani musicisti che si affacciano sul panorama internazionale. “Cerchiamo di dare loro molto spazio – sottolinea Luciano Linzi, direttore artistico della Casa del Jazz – Dalla riapertura post Covid abbiamo avuto una crescita esponenziale nel numero di spettatori e di concerti, sicuramente è stato il triennio più positivo da quando è nata questa struttura che la prestigiosa rivista americana DownBeat ha definito: uno dei posti più belli al mondo dove ascoltare jazz”.
A incoraggiare l’elevata affluenza di pubblico è la splendida location, Villa Osio, elegante dimora padronale della fine degli anni Trenta, edificata sulla base di un vecchio casale seicentesco e circondata da un bellissimo parco di circa 26mila metri quadrati che in estate si trasforma in una suggestiva quinta teatrale per gli spettacoli. “Il pubblico è trasversale, composto sia da giovani sia da adulti, circa il 5-10% sono stranieri, nel 2023 abbiamo avuto 25mila spettatori per la stagione estiva, il 10% in più rispetto al 2022 – spiega Salvatore Basile, capo servizio della Casa del Jazz – Da quest’anno per incentivare la sostenibilità abbiamo messo a disposizione del pubblico delle rastrelliere interne e custodite per le biciclette”.
LA STORIA
Il primo proprietario, Arturo Osio, tra i fondatori della Banca Nazionale del Lavoro, comprò l’area e affidò la costruzione della villa all’ingegnere Cesare Pascoletti, allievo di Marcello Piacentini che, utilizzando materiali e accostamenti cromatici della tradizione romana antica, ideò un edificio dalla struttura sobria ed elegante.
Acquistata negli anni Ottanta da Enrico Nicoletti, boss della Banda della Magliana che commissionò interventi e abusi edilizi che modificarono pesantemente i prospetti esterni e gli ambienti interni (la leggenda narra di rubinetti d’oro nei bagni). Qui Nicoletti organizzava le “cene di lavoro” e intratteneva rapporti con uomini delle istituzioni e della criminalità organizzata. La villa fu sequestrata a metà degli anni Novanta e affidata nel 2001 al Comune di Roma che, su iniziativa del Sindaco Veltroni, avviò un ampio progetto di restauro conclusosi nel 2005 con la realizzazione di questo centro polifunzionale. Una grande lapide all’ingresso, con 683 nomi delle vittime di mafia, realizzata in collaborazione con l’associazione Libera, testimonia proprio la restituzione alla città.
Oggi la Casa del Jazz, gestita dal 2018 dalla Fondazione Musica per Roma, è costituita da tre edifici: l’Auditorium; un ristorante all’ingresso; una foresteria, a disposizione esclusivamente degli artisti impegnati nei concerti, al cui interno sono allestite anche 5 sale di prova e registrazione.
Nell’edifico centrale che ospita l’Auditorium da 144 posti (utilizzato da settembre a maggio per concerti, proiezioni, incontri e dotato di un sofisticato sistema di registrazione) trovano posto anche l’archivio audiovisivo, i camerini, la biglietteria e gli uffici.
IL CALENDARIO
Ricco il programma estivo, questa sera, venerdì 21 giugno, alle ore 21, si esibiranno Javier Girotto & Aires Tango che festeggiano quasi mille palchi condivisi tra festival e rassegne di tutto il mondo, mentre sabato 22 sarà la volta di Ada Montellanico, artista tra le più rappresentative del jazz italiano, Giovanni Falzone & ONJGT (l’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti, nata nel 2014 per valorizzare i nuovi talenti emergenti nel panorama jazzistico italiano).
Domenica 23 giugno (sempre alle ore 21) toccherà all’Auditorium band, diretta da Gigi De Rienzo con “Mashin’Up: Miles, Jimi e altre storie”, un viaggio nella terra di confine tra il jazz e il rock, mentre il 25 giugno sarà la volta della MaTeMusik band & crew (ingresso libero), gruppo nato a Roma e composto da 40 ragazze e ragazzi provenienti da diversi quartieri della capitale (Tor Bella Monaca, Prati, Tuscolano, Parioli, Centocelle) e da ogni parte del mondo: Afghanistan, Perù, Senegal, Madagascar, Somalia, Egitto, Colombia, Venezuela. Un’esplosione di energia e stili diversi di musica che si incontrano e si fondono: funky, pop, rap, jazz, soul, breakdance.
Tra gli appuntamenti più importanti in tabellone: Dee Dee Bridgewatwer (10 luglio), “KingFish” (11 luglio), Paolo Fresu (30 luglio), Danilo Rea (5 agosto) e Billy Cobham (6 agosto). “Alcuni concerti sono già quasi esauriti, i posti a sedere complessivamente sono 950, ma abbiamo anche la possibilità di 549 posti in piedi, per rimanere sotto il tetto massimo consentito: 1.500 spettatori” – spiega Basile. “Tra gli appuntamenti principali segnalo il 7 luglio Meshell Ndegeocello, cantautrice e bassista statunitense che ha vinto il Grammy come miglior album di Jazz alternativo, mentre il 15 luglio avremo Darcy James Argue’s Secret Society che per la prima volta sbarcano in Europa e faranno solo questa data in Italia” – sottolinea Linzi.
Per conoscere tutti gli appuntamenti in programma fino al 6 agosto:
https://www.casadeljazz.com/eventi/
La Casa del Jazz, parallelamente, ospita anche la rassegna “I Concerti nel parco”, manifestazione aperta alle contaminazioni tra musica, teatro, attualità, satira, danza e videoart, in programma dal 1 luglio al 2 agosto.
https://www.casadeljazz.com/festivals/i-concerti-nel-parco-estate-2024/