Primo piano

La Turchia fa la voce grossa: “Il mondo musulmano si muova unito per Gaza”. L’Iran: “Rompere i rapporti co Israele”

 

La Turchia ha invitato il mondo musulmano ad agire in modo unito per fermare il conflitto in corso nella Striscia di Gaza. “C’è un’enorme aspettativa su di noi in questo momento, anche se ciò significa agire in modo unilaterale”, ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante il vertice straordinario dell’Organizzazione per la cooperazione islamica (Oic) sulla Palestina tenutosi ieri a Jeddah, in Arabia Saudita. “Come mondo musulmano, dobbiamo elaborare un piano su tre basi per contrastare le atrocità a Gaza”, ha detto Fidan – riporta l’agenzia di stampa Anadolu – sottolineando che l’attuazione della decisione di fermare le spedizioni di armi a Israele “deve essere monitorata”. Secondo il capo della diplomazia di Ankara, è importante “rompere l’assedio da parte di Israele per impedire che il popolo soffra la fame” mentre, “sul fronte politico e diplomatico”, la Turchia ha invitato ad “aumentare la pressione su Israele con ogni mezzo possibile, agendo collettivamente e con una sola voce”. Concludendo il suo intervento, Fidan ha affermato: “Non possiamo lasciare il popolo di Gaza alla mercé di Israele o aspettare la benedizione delle potenze egemoniche”. Durissime le parole dei leader iraniani: “I Paesi islamici dovrebbero interrompere immediatamente i loro rapporti diplomatici e gli scambi commerciali con il regime sionista. Non dovrebbero limitarsi a rilasciare dichiarazioni politiche”: lo ha detto ai media ieri sera a Jeddah il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian. Il ministro era ieri in Arabia Saudita per partecipare alla riunione d’emergenza dell’Organizzazione per la cooperazione islamica (Oic) sulla Palestina. Israele persegue un approccio pericoloso a Gaza, che sta cancellando la storia e l’identità della Palestina nei territori occupati, ha affermato Amirabdollahian, aggiungendo che “i sionisti dovrebbero essere processati davanti alla Corte internazionale di giustizia, come criminali di guerra”. Amirabdollahian ha anche chiesto l’espulsione di Israele dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite e un referendum in Palestina per porre fine al conflitto a Gaza.

aggiornamento la crisi mediorientale ore 14.31

Related posts

Gaza, Israele non si ferma. Pioggia di missili sul sud della Striscia

Redazione Ore 12

Von der Leyen e il dramma dell’alluvione: “Mi ha spezzato il cuore vedere il fango e queste cicatrici lasciate dalle valanghe”

Redazione Ore 12

Salute degli italiani a rischio tra cattivi stili di vita e la crisi dell’assistenza sanitaria

Redazione Ore 12