Economia e Lavoro

L’analisi della Banca d’Italia sulla politica internazionale

 

Nel 2021 la situazione pandemica mondiale è sensibilmente migliorata, grazie soprattutto al progresso delle campagne vaccinali, più spedito tra i paesi avanzati. Il conseguente allentamento delle restrizioni alla mobilità e le politiche economiche nel complesso ancora espansive hanno favorito una ripresa della domanda globale più rapida e intensa del previsto, in particolare dei beni. Ne hanno beneficiato la crescita mondiale, in forte recupero al 6,1 per cento, e la dinamica degli scambi internazionali. In tale contesto, l’inflazione è stata sospinta dalla crescita dei prezzi delle materie prime, soprattutto di quelle energetiche e alimentari, e dal riemergere di strozzature dal lato dell’offerta a livello mondiale.

Nei principali paesi avanzati le politiche economiche sono rimaste generalmente accomodanti. Sul fronte fiscale, i governi hanno continuato a sostenere la domanda, soprattutto negli Stati Uniti. Dall’autunno, in risposta a pressioni inflazionistiche più intense e persistenti delle attese, la Federal Reserve e la Bank of England hanno avviato la normalizzazione dell’orientamento della politica monetaria.

Il tono delle politiche di bilancio si è mantenuto espansivo anche in tutte le principali economie emergenti. È stato invece eterogeneo quello delle politiche monetarie, a fronte di dinamiche inflative diverse tra i paesi. Mentre in Cina e in India le banche centrali hanno confermato una linea moderatamente accomodante, quelle di Brasile e Russia hanno aumentato progressivamente i tassi di riferimento già dai primi mesi dell’anno.

Le condizioni finanziarie, rimaste distese nella prima parte del 2021, hanno segnato un deterioramento dall’autunno soprattutto nei paesi emergenti, anche per le prospettive di una politica monetaria statunitense meno accomodante e per il proseguimento dell’apprezzamento del dollaro.

L’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022 ha determinato un repentino peggioramento delle condizioni finanziarie globali e delle prospettive di crescita del prodotto e del commercio mondiali, per effetto dell’aumentata incertezza, dell’ulteriore rialzo dei prezzi delle materie prime e dell’acuirsi delle strozzature dal lato dell’offerta. A frenare l’attività economica potranno contribuire inoltre i recenti pesanti lockdown in Cina e il tono più restrittivo delle politiche economiche, soprattutto negli Stati Uniti.

La Presidenza italiana del G20 ha dato notevole impulso alla lotta alla pandemia, ha rimesso al centro del dibattito il tema del cambiamento climatico e ha portato a conclusione l’accordo sulla tassazione delle società multinazionali.

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