Sul tavolo restano i nodi su fisco, decontribuzioni e pensioni
“Il governo sul fisco ci ha detto che la partita è chiusa e la maggioranza non ha aperto una trattativa con le organizzazioni sindacali”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, ha nuovamente ribdito la posizione del suo sindacato e della Uil su possibili aperture del governo di cui ha parlato il ministro Andrea Orlando e le conseguenti trattative. “Questo è sotto gli occhi di tutti”, ha aggiunto. “La ragione per cui abbiamo proclamato lo sciopero è proprio perché si è chiusa la partita e la maggioranza si è presentata con noi con una proposta che non ha modificato e per noi quella non è la base di una riforma fiscale degna di questo nome, perché, per fare la riforma fiscale, bisogna aumentare le detrazioni, le decontribuzioni per i lavoratori, non una tantum ma strutturali, bisogna combattere l’evasione fiscale, bisogna che la rendita finanziaria sia tassata adeguatamente – ha sottolineato Landini – E, quando un provvedimento da 100 euro all’anno di miglioramento fiscale per chi prende fino a 20.000 euro, e da 6-7 800 euro a chi ha redditi di 3-4 volte superiori, significa che questa è una riforma ingiusta, non accettabile”.