Roma Capitale

Le Associazioni dei cittadini assegnatari di immobili del Comune scaricano l’Assessore al Patrimonio

Le associazioni romane assegnatarie di immobili del Comune di Roma, e colpite da cartelle onerosissime dovute alla delibera 140 della Giunta Marino, ‘scaricano’ l’assessore al Patrimonio della Giunta Gualtieri Tobia Zevi con una lunga comunicazione social nella quale denunciano “un vero e proprio tradimento degli impegni elettorali”. “La immutata sensibilità dell’amministrazione rispetto ai problemi di sempre. Nonostante le promesse elettorali ed un confronto, a questo punto di facciata, con il mondo associativo – è l’analisi del coordinamento romano Caio, Comunità per le Autonome Iniziative Organizzate – dobbiamo prendere atto che gli esponenti della Giunta, non hanno ancora realizzato ciò che è invece sotto gli occhi di tutti: noi siamo attività che restituiscono alla proprietà la sua funzione sociale, così come è disciplinata nella nostra Costituzione”. L’assessore, spiegano le associazioni “dopo un brevissimo periodo di confronto con le associazioni che aveva fatto da buon auspicio per l’instaurazione di una valida interlocuzione, è scomparso dai radar, almeno dai nostri”. Ad oggi, lamentano le associazioni “dobbiamo riscontrare che nulla è cambiato in merito all’ordinaria amministrazione, come ampiamente dimostrato, per esempio, dai continui invii di bollettini di pagamento con il canone calcolato su base commerciale. La circostanza denota la immutata sensibilità dell’amministrazione rispetto ai problemi di sempre”. Gli esponenti della Giunta, secondo le associazioni “non hanno ancora realizzato ciò che è invece sotto gli occhi di tutti: noi siamo attività che restituiscono alla proprietà la sua funzione sociale, così come è disciplinata nella nostra Costituzione. L’amministrazione finge di nuovo di non sapere che noi abbiamo recuperato dall’abbandono immobili che erano in stato di degrado assoluto e li abbiamo restituiti alle collettività. Immobili che in molti casi non sono neanche censiti al catasto, a dimostrazione del disinteresse che l’amministrazione ha avuto per gli stessi negli anni trascorsi”. Le richieste sono quelle già avanzate alla Giunta Raggi: nuova delibera per il patrimonio pubblico ad uso sociale e culturale, no a un semplice regolamento della vecchia 140. Quando alle morosità, sottolineano da Caio “l’amministrazione fa finta di ignorare ci vengono addebitate su richiesta di canoni illegittimi” perché calcolati “sulla base del valore commerciale e non tengono conto di molti fattori pure previsti dalla normativa attualmente vigente, quali, per esempio, le spese di ristrutturazione per ridare alla collettività degli immobili abbandonati”. “Ne abbiamo viste di tutti i colori ma questa non ce l’aspettavamo – è la chiusa di Caio – Questa settimana festeggiamo i 30 anni di liberazione del Csoa Auro e Marco; le amministrazioni sono passate ma noi siamo restati, sempre più forti e sempre più cittadini consapevoli”, concludono.

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