di Viola Scipioni
Durante la giornata di domenica 10 febbraio 2024, al consueto convegno politico annuale della Leopolda, Matteo Renzi non ha risparmiato le parole per l’operato dell’attuale governo e della Presidente della Commissione europea, soprattutto in vista delle imminenti elezioni di questo giugno. «Ursula Von der Leyen non deve essere riconfermata alla guida della Commissione europea. Proporrò di votare contro Ursula chiedendo alla futura maggioranza europea di individuare una leader e non una follower delle ideologie» così ha detto l’attuale leader di Italia viva, incolpando la Presidente di passività soprattutto riguardo la svolta ecologista di cui si era ampiamente discusso nel 2019: «è sul Green deal che vediamo il fallimento di Ursula Von der Leyen perché l’ideologia non funziona». In particolare, Renzi attacca anche Tajani, incolpandolo di aver «snaturato» Forza Italia perché «la visione europeista di Berlusconi è diventata per grigi burocrati come Tajani e Von der Leyen». Questo è stato un operato troppo conservatore, a parere di Renzi: «sguardo sul futuro, IA, lo spazio… tutto rinviato. L’UE assomiglia a un luogo del passato. Non sono arrivate le riforme istituzionali e non si è fatto nemmeno un passo avanti: la Presidente strizza l’occhio a Orban e ai conservatori perché a breve si andrà a votare». Su Meloni, Renzi ha parlato del congresso lanciato da FdI nel 2014 in cui l’attuale Presidente del Consiglio aveva parlato di dieci idee che in un anno e mezzo di governo non si sono ancora concretizzate:
- L’uscita dell’Italia dall’Euro;
- Impedire l’importazione di merci che fanno concorrenza al Made in Italy;
- Blocco dei flussi migratori;
- Condonare gli oneri aggiuntivi delle cartelle esattoriali e sospensione per famiglie in difficoltà;
- Combattere l’evasione facendo scaricare dalla dichiarazione dei redditi tutte le spese fatturate;
- Elezione diretta del Presidente della Repubblica;
- Ridurre imposizione fiscale dal terzo figlio per incentivare famiglie numerose;
- Vietare nuove sale giochi e slot machine, abolendo ogni sconto fiscale per queste attività;
- Pretendere le primarie per la scelta del candidato premier della coalizione di centro destra;
- Riapertura delle case chiuse per regolamentare la prostituzione e introdurre sanzioni penali per quella in strada e nei luoghi pubblici.
Inoltre, ha aspramente criticato l’uso dei fondi del Pnrr da parte di questo governo, sottolineando come «si spende su cose su cui si potrebbe risparmiare, c’è un indecente aumento della tassazione come conseguenza. Una destra seria le tasse non le aumenta, questo governo ha soltanto il nome di destra». Non mancano poi gli attacchi al leader della Lega: «Salvini è quello che ha iniziato con i comunisti padani e poi è passato a Casa Pound; Salvini è quello che nel 2000 tifava contro tutte le squadre italiane e mi ricordo le sue telecronache su Radio Padania, ora fa gli auguri a tutti gli atleti italiani: tra qualche anno lo troverete volontario su una nave di una ong».
Alla fine, un po’ per alleggerire i toni e un po’ per divincolarsi da molte dichiarazioni, Renzi chiude la conferenza convinto di poter arrivare al 5%, attaccando nuovamente la leader del governo: «massimo rispetto per il Presidente del Consiglio Meloni, eletta dai suoi sostenitori e con il fondamentale aiuto di Enrico Letta. Non so fino a quando Meloni sarà Presidente del Consiglio, Salvini ci ha abituato a grandi emozioni». E mentre il segretario di Italia viva finisce il suo intervento, l’ex compagna di Berlusconi, Francesca Pascale, afferma che Renzi è «l’unico erede di Silvio», allontanando quindi, per il momento, qualsiasi affiancamento con il Partito democratico.
