“Scritta una pagina di storia? Sono un po’ più umile. Se c’è una pagina da scrivere, l’abbiamo scritta tutti assieme. Io da solo non avrei fatto nulla: anzi, non avrei pensato mai in vita mia di fare queste cose”. Lo ha detto Marco Bucci ieri sera a caldo, nel corso della conferenza stampa dopo l’annuncio della sua vittoria alle regionali in Liguria, a chi gli ha chiesto se si sentisse di aver scritto una pagina di storia per il centrodestra dopo due mandati da sindaco e ora la vittoria alle regionali. “Ho una ventina di nomi in testa. Ora vedremo assieme a tutte le forze politiche quali scelte operative fare. Per la giunta datemi due o tre settimane”. Così Bucci ieri sera nel corso della conferenza stampa dopo la vittoria alle regionali in Liguria. “Come ho già detto, il primo atto che farò da presidente sarà nominare i commissari e i project manager di tutti i grandi progetti che dobbiamo realizzare”, ribadisce. “Con Toti ci siamo messaggiati nel corso della giornata. Non credo avrà un ruolo nella prossima amministrazione, non si è candidato”, ha detto Bucci ieri sera. “Dovrebbe averlo perché è stato presidente? Allora anche Claudio Burlando lo è stato, magari do un ruolo anche lui“, scherza Bucci. Si lecca le ferite il Centrosinistra, con il Pd cha ha una vittoria di Pirro e complice il flop del MoVimento 5 Stelle, non riesce a dare una svolta politica alla Regione che resta amministrata dalle destre. Amaro, ma orgoglioso il commento del Candidato del Centrosinistra, Orlando: “Il centrosinsitra ha rimesso radici profonde. Aveva avuto gravi difficoltà. Sapevamo di dover contrastare un sistema di potere forte e arroccato. Ha vinto di misura. Ci sono le condizioni per proseguire la battaglia, aggiunge Orlando. “Il tema fondamentale al di là dei singoli errori è che il centrosinistra deve darsi un assetto coalizionale stabile. Genova è una sfida che si apre subito e che dobbiamo giocare subito, i numeri sono incoraggianti e fanno giustizia di una narrazione e di un modello Genova che era tutto luccichii”.
Poi sul Pd: “Lo stato di salute del Pd è buono, dice Orlando, lo dicono i numeri. Naturalmente questo non deve farci riposare sugli allori. Anche dove siamo forti nei numeri dobbiamo ricostruire una rete organizzativa e avere uno spirito coalizionale. Sicuramente Bucci aveva due elementi di forza. Radicamento, che abbiamo visto essere meno forte a Genova, e che è stato messo sul tavolo. E questo tratto civico che ha fermato le potenziali schermaglie del centrodestra”. Anche Giuseppe Conte commenta il voto: “Facciamo gli auguri di buon lavoro a Marco Bucci, nuovo presidente della Regione Liguria, confidando che i liguri possano giovarsi di un governo all’altezza delle molteplici sfide che attendono la Regione. Non ci nascondiamo dietro un dito: un risultato deludente, al di sotto delle aspettative. Una responsabilità che ci conferma l’assoluta necessità di rifondare il Movimento ripartendo dalle attività di radicamento sui territori – che abbiamo intrapreso ma non si rivelano ancora sufficienti”. “Una carenza di cui eravamo pienamente al corrente già dopo il voto delle europee di giugno e a cui il M5S ha risposto con l’avvio di un processo di partecipazione e confronto collegiale, proprio perché ha colto la necessità di un autentico rilancio. Quello dell’assemblea costituente è per noi un momento cruciale di ripartenza, un momento che sappiamo bene passa anche da fasi di difficoltà e momenti come quello che stiamo vivendo oggi. A fronte di tutto questo- continua Conte- non ci turbano le uscite di chi, in questi minuti, prova a ridurre la politica a una fredda questione di numeri. Lascino da parte le calcolatrici: ipotizzare fantasiose alleanze con Renzi e i suoi epigoni avrebbe solo fatto perdere ancor più voti al M5S e quindi alla coalizione, a chi voleva dare una scossa a tutta la Liguria. Se il voto in Liguria ha segnato un’astensione record – che conferma il trend negativo dell’affluenza già registrato a giugno – bisogna capire una volta per tutte che non si può barattare la credibilità di un progetto politico con gli interessi di qualche gruppo di potere pronto a spostare il proprio pacchetto di voti alla corte del miglior offerente. La credibilità del M5S è sempre stata quella di non piegarsi a queste logiche, un valore aggiunto per la politica di questo Paese”, aggiunge. “Siamo sinceramente dispiaciuti per non aver ottenuto con Andrea Orlando la vittoria: il suo impegno è stato encomiabile e crediamo che nonostante la sconfitta lui e tutta la coalizione escano a testa alta da questa tornata elettorale”, conclude Conte