di Gianluca Maddaloni
L’atteggiamento della Russia nei confronti dell’Unione Europea appare sempre più preoccupante. Putin è già entrato in Europa tramite il web, attraverso campagne di disinformazione sulle piattaforme social e attacchi cyber informatici. Ma anche nel mondo reale con Interferenze russe nei processi democratici e finanziamenti a politici europei. Sospetti anche su deputati europei che potrebbero agire per conto dei servizi segreti russi. Sono tutti elementi che preoccupano non poco i nostri governanti.
Le principali accuse riguardano tentativi russi di minare la democrazia europea attraverso disinformazione, corruzione e infiltrazioni al fine di influenzare i processi politici e elettorali europei. Ciò richiede un rafforzamento importante della sicurezza e della difesa informatica. La risposta del Parlamento europeo è l’approvazione di una risoluzione per rafforzare la sicurezza/difesa dell’UE, in particolare sul versante dei Balcani occidentali. Secondo L’Europarlamento: “Mosca vuole minare la democrazia europea” diventa quindi essenziale rafforzare le difese comuni europee. Pur mantenendo un elevato stato di allerta, non si deve incorrere in spinte oltranziste, quali quelle che hanno ispirato il presidente Macron, intenzionato ad inviare truppe europee sui campi di guerra, coinvolgendo così i nostri eserciti in uno scontro diretto con la Russia. Bene ha fatto il ministro Tajani a porre un netto rifiuto a tale ipotesi. Dopo il recente attentato terroristico di Mosca da parte dell’ISIS il ministro Piantedosi ha elevato giustamente il grado di allerta nel nostro paese.