La guerra di Putin

Mosca: “terroristi o mercenari” gli autori della mattanza?

di Giuliano Longo

Le speculazioni sul sanguinoso attentato terroristico di Mosca dilagano ormai sulla stampa russa e internazionale. Gli Stati Uniti, hanno rivelato l’evidente responsabilità di un ramo dell’Isis liquidando, forse frettolosamente, la responsabilità anche indiretta di Kiev.

 

Invece fonti ufficiali russe e lo stesso Putin continuano aa sollevare interrogativi  sull’utilizzo di elementi jihadisti da parte dell’Occidente,a partire dall’utilizzo dei dei mujaheddin in Afghanistan durante l’era della Guerra Fredda. fino alle più recenti notizie di islamisti che combattono nei ranghi ucraini, fra le centinaia di mercenari presenti al fronte.

 

Il Foreign Intelligence Service (SVR)russo il 13 febbraio 2023aveva ottenuto informazioni indicanti il reclutamento, da parte statunitense di militanti da gruppi jihadisti affiliati all’ISIS e ad al-Qaeda, per compiere attacchi terroristici in Russia e nei paesi della CSI (Confederazione degli Stati Indipendenti),con particolare riferimento a soggetti .  provenienti dal Caucaso settentrionale russo e dall’Asia centrale.

 

Sempre l’SVR  ha rivelato che nel gennaio 2023, 60 terroristi con esperienza combattimento in Medio Oriente erano stati reclutati dall’Occidente e stavano seguendo un addestramento presso la base americana di Al-Tanf, in Siria, allo scopo di condurre azioni terroristiche e sovversive.

 

Lo stesso servizio di Intelligence aveva scoperto che questi militanti sarebbero stati inviatiin piccoli gruppiin territorio russo e nei Paesi della CSI e collaboravano con cellule clandestine di gruppi terroristici internazionali, tra cuiHizb ut-Tahrir, Jamaat Ansarullah e il Movimento islamico dell’Uzbekistan.

 

L’SVR ha inoltre  sottolineato che la base americana di Al-Tanf nella provincia siriana di Homs è stata trasformata in un centro terroristico dove i militanti venivano addestrati per essere dispiegati in Ucraina.

 

Mentre ”la priorità è data ai nativi degli stati della Transcaucasia e dell’Asia centrale con il corso di addestramento proprio ad  Al-Tanf, che comprende l’addestramento all’uso dei tipi disponibili di sistemi missilistici anticarro, droni da ricognizione e d’attacco MQ-1C, comunicazioni avanzate e apparecchiature di sorveglianza”.

 

Il direttore del Servizio di sicurezza russo (FSB) Alexander Bortnikov, in occasione della riunione dell’ottobre 2023 dei capi delle agenzie di sicurezza e dei servizi speciali, aveva dichiarato  che l’ISIS e altri gruppi terroristici stanno   combattendo contro la Russia come parte delle unità mercenarie Cecene e Tartare di Crimea . E che l’Isis fa parte anche dei gruppi di sabotaggio e ricognizione inviati in territorio russo per compiere  attentati terroristici.

 

Secondo Botnikov  i governi occidentali “facilitano attivamente il movimento dei militanti nell’area del conflitto ucraino” sottolineando  gli sforzi dei servizi segreti statunitensi e britannici per creare una “cintura di instabilità” in Afghanistan,vicino ai confini meridionali della CSI, dove al-Qaeda e i gruppi ISIS si stanno rafforzando.

 

“Notiamo il ruolo crescente di al-Qaeda, che, in alleanza con il ramo dell’IS Vilayat Khorasan  partecipa attivamente alla preparazione, all’indottrinamento e al supporto logistico dei gruppi controllati”, sottolineava Bortnikov già lo scorso ottobre.

 

Come noto, dopo l’attacco i 5 presunti autori – Dalerdzhon Mirzoyev, Shamsidina Fariduni, Saidakrami Rachabalizoda e Muhammadsobir Fayzov e Dilovar Islomov – sono stati catturati nella regione russa di Bryansk sulla strada verso il confine ucraino. Secondo l’FSB questi avevano collegamenti in Ucraina e dopo aver commesso il crimine cercavano di nascondersi in quel Paese.

 

Molto esplicite in proposito le affermazioni di Putin: ”l’orrendo crimine commesso il 22 marzo nella capitale della Russia è un atto di intimidazione… e sorge immediatamente la domanda: a chi giova? Questa atrocità non può che essere un elemento di tutta una serie di tentativi da parte di coloro che combattono il nostro Paese dal 2014 per mano del regime neonazista di Kiev. Dobbiamo anche rispondere alla domanda sul perché i terroristi hanno cercato di partire per l’Ucraina dopo aver commesso il crimine e chi li stava aspettando lì”.

 

“Vediamo come gli Stati Uniti– ha proseguito- stanno ricorrendo a vari canali per convincere i loro satelliti e altri paesi che, secondo i dati della loro intelligence, non vi è alcuna traccia ucraina nell’attacco terroristico di Mosca (…) Sappiamo già da chi è stata compiuta  compiuto  questa atrocità contro la Russia. Ora vogliamo sapere chi è la mente”.

 

Conclusione che non va sottovalutata considerando i metodi spicci dei servizi di sicurezza russi nei confronti degli arrestati che suscitano tanta indignazione nell’Occidente democratico, ma  che peraltronon appaiono molto differenti da quelli degli omologhi francesi.

 

Ma perché i terroristi  sono poi fuggiti dal luogo dell’attacco invece di combattere fino alla morte, per poi apparire come  “martiri”? E se invece che essere  jihadisti fossero  mercenari?. In fondo, per la stessa ammissione di uno di loro,  avrebbero preso soldi (più di 5.000 dollari) senza contare i costi diretti e indiretti per compiere il massacro.

 

Che poi l’attacco dovesse avvenire in coincidenza con le elezioni presidenziali esisterebbe anche alcuni video che mostrano l’ispezione al palazzo di un presunto Jiadista, ma sono tutti elementi circostanzialiche non possono confermare una responsabilità dell’Ucraina e dell’Occidente.

 

Semmai va rilevato che in questo conflitto ibrido il terrorismo ha una sua parte importante così come decisivo è il supporto all’Ucraina  dell’intelligence americano e britannico, ma è anche vero che questi servizi collaborano sotterraneamente con quelli russi. Lo conferma il preavviso di Washington a Mosca, forse volutamente sottovalutato   per non turbare le elezioni presidenziali.

aggiornamento attacco a Mosca e crisi russo-ucraina ore14.29

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