La guerra di Putin

Lukashenko, il vero vincitore dello scontro Putin-Prigozhin, si assicura i confini bielorussi con la Wagner

di Giuliano Longo

Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko ha fatto rivelazioni anche durante un incontro a Minsk con i funzionari della Comunità degli Stati indipendenti (stati già appartenenti alla ex Unione Sovietica, mentre l’opposizione democratica in esilio pensava che i problemi interni di Putin  lasciassero il suo alleato bielorusso a cavarsela da solo.

 

“Pensavamo che questa situazione potesse trasformarsi nell’ora X, quando si aprirà di nuovo la finestra di opportunità per la nostra vittoria”, ha alla rivista Foreign Policyscritto Sviatlana Tsikhanouskaya, leader in esilio dell’opposizione democratica.

 

Non solo, ma l’ex primo ministro della Cultura bielorusso  Pavel Latushka, da Varsavia aveva dichiarato (o millantato?) che “decine di migliaia di attivisti (della opposizione) sarebbero andati nei luoghi in cui c’era bisogno coinvolgendo centinaia di migliaia di persone con a proteste su larga scala comprese azioni di sabotaggio”.

 

Ma già il 24 giugno quando  Lukashenko ha mediato tra Putin e Prigozhin ponendo fine  all’ammutinamento  le speranze di una svolta immediata a Minsk sono naufragate.

 

Lukashenko, Interpretando il ruolo statista  fedele alleato, ha pure raccontato di come  avesse suggerito a Putin di non giustiziare Prigozhin. Testualmente ”ho detto a Putin: ‘Sì, potremmo eliminarlo, non sarebbe un problema, se non funzionasse la prima volta, lo farebbe anche la seconda, ma io ho detto ‘non farlo’, perché dopo non ci saranno trattative e questi ragazzi saranno pronti a tutto”.

 

Millanterie o meno, Lukashenko comprende che l’instabilità a Mosca si estenderebbe alla Bielorussia e rafforzerebbe le forze democratiche interne minacciando il suo governo. Alcuni dicono che deve la sua sopravvivenza a Putin, che gli ha assicurato rinforzi militari durante le proteste di massa nel 2020 e gli ha inviato un prestito di un miliardo e mezzo di dollari per rafforzare la sua posizione.

 

Ma proteggere Wagner dall’ira di Putin e consentirle di stabilire una base in Bielorussia, gli hanno  aperto anche altre opportunità, fra le quali la collaborazione con Wagner nel suo bottino di risorse in Africa e l’utilizzo dei mercenari come ulteriore livello di sicurezza personale e nazionale.

 

Ora parte delle  forze Wagner sono in Bielorussia per addestrare l’esercito regolare. Andrey Kartapolov, che presiede la commissione per la difesa del parlamento russo (la Duma) , ha dichiarato: “È chiaro che Wagner è andata in Bielorussia per addestrare quelle forze armate. Esiste un posto come il ‘Suwalki Corridor’ dove abbiamo davvero bisogno”.

 

Il Suwalki Corridor è una striscia di terra di 96 km che collega l’enclave russa di Kaliningrad alla Bielorussia.Mentre Kaliningrad può essere supportata via mare o via aerea, il ponte terrestre è importante per assicurare le normali comunicazioni. Sono presenti sia collegamenti stradali che ferroviari. Questa striscia di terra è territorio polacco da un lato e lituano dall’altro.

 

L’anno scorso i lituani hanno bloccato le spedizioni lungo questa rotta, con una pronta e successiva retromarcia dopo che i russi hanno minacciato gravi conseguenze. Il Corridoio è anche considerato un anello debole per la NATO poiché è l’unico collegamento terrestre della Alleanza con gli Stati baltici la Polonia e l’Europa. Oltre al trasporto aereo, questa è la rotta terrestre di cui la NATO ha bisogno per sostenere questi paesi.

 

Il 6 luglio i russi hanno pilotato un Tu-214SR e due caccia Su-30M in acque internazionali vicino a Kaliningrad e verso la Russia. Sono stati accolti dai Typhoon britannici che sono volati dall’Estonia per pedinarli.

 

Il Tu-214SR è una piattaforma di comando e controllo mobile con un ampio carico utile multi-intelligence che probabilmente si aggirava in quell’area per riferire sulle operazioni polacche e della NATO vicino alla Bielorussia e a Kaliningrad.I russi considerano Kaliningrad di grande importanza strategica e sono sensibili agli sviluppi che potrebbero minacciare l’enclave.

 

Al momento la  NATO non è preparata per una guerra contro la Russia, ma a Washington e a Kiev qualcuno pensa che usando la Polonia per procura, si possa attaccare la Bielorussia per cercare di salvare l’Ucraina.

 

Le forze di Wagner sono ora risorte dalle ceneri di Prigozhin e del generale armageddon Surovikin che se ne sono andati senza lasciarci la pelle. Ma se il presidente del comitato di difesa della Duma ha ragione, i “musicisti” sono pronti a prendere il corridoio di Suwalki, se mai la Polonia avviasse una guerra con la Bielorussia accendendo un conflitto di proporzioni disastrose e tutto in territorio europeo.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 11.24

Related posts

Fonti ucraine, 66.500 soldati russi morti dall’inizio della guerra

Redazione Ore 12

Zelensky visita villaggio al fronte e premia i soldati

Redazione Ore 12

Redazione Ore 12