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Lula si riprende il Brasile, dura sconfitta al fotofinish per Bolsonaro

Luiz Inacio Lula da Silva è stato rieletto al fotofinish per un terzo mandato alla guida del Brasile: lo indicano i risultati del ballottaggio con Jair Bolsonaro, capo di Stato uscente, staccato di quasi due milioni di preferenze. Lula, già al potere tra il 2003 e il 2011, ha superato i 59 milioni e 630mila voti e, come si legge sull’app ufficiale del conteggio elettronico, risulta “eletto matematicamente”. Bolsonaro è indietro con 57 milioni e 675mila preferenze ricevute e diventa il primo presidente del Brasile a fallire la conferma alle urne. In termini percentuali, Lula ha ottenuto il 50,83 per cento dei consensi. A votare per Bolsonaro invece il 49,16 per cento, in quella che il quotidiano Folha de Sao Paulo ha definito un’elezione segnata da “una forte polarizzazione”. “Hanno cercato di seppellirmi vivo” ma “ho avuto un processo di resurrezione nella politica brasiliana. Sono qui per governare il Paese in un momento molto difficile, ma riusciremo a trovare le risposte”, ha detto il presidente Luiz Inácio Lula da Silva nel suo primo discorso dopo l’elezione. Ha aggiunto che la “ruota dell’economia girerà di nuovo per tutti” in Brasile e ha criticato “razzismo e pregiudizio”, affermando che farà politiche per l’inclusione delle donne. “Governerò per 215 milioni di brasiliani. Non ci sono due Paesi. Siamo una sola grande nazione”

Lula ha promesso che tornerà a far avvicinare il Paese alla comunità internazionale promuovendo partenariati e un commercio globale “più equo”. “Il Brasile è tornato: è troppo grande per essere relegato a questo ruolo di paria nel mondo”, ha detto l’ex sindacalista. Ha criticato “gli accordi commerciali che condannano il nostro Paese a essere un eterno esportatore di merci e materie prime”, in un possibile velato riferimento al trattato tra Ue e Mercosur. Lula ha dedicato la vittoria a Dio: “Il Papa ha inviato un messaggio al Brasile pregando affinché il popolo sia libero da odio, intolleranza e violenza. Vogliamo lo stesso”. Il Brasile, ha aggiunto, è “pronto per lottare contro la crisi climatica e per la deforestazione zero dell’Amazzonia. Il pianeta ha bisogno di una Amazzonia viva: un albero in piedi vale più di tonnellate di legname estratto illegalmente”. Ha detto che “riprenderà la vigilanza sull’Amazzonia e combatterà le attività illegali”. “Si può generare ricchezza senza distruggere l’ambiente”. Lula ha affermato che la missione principale del suo governo è combattere la fame in Brasile: “Il nostro impegno più urgente è porre fine alla fame. Se siamo il terzo produttore di cibo al mondo e il primo di carne, abbiamo il dovere di garantire che ogni brasiliano possa fare colazione, pranzo e cena ogni giorno. Non possiamo accettare come una cosa normale che intere famiglie siano costrette a dormire per strada”, ha aggiunto. “Dal primo gennaio governerò per tutti i brasiliani e non solo per quelli che mi hanno votato. È tempo di riunire la famiglia. A nessuno interessa vivere in un Paese perennemente in guerra. È tempo di deporre le armi”, ha aggiunto. E ancora: “In una delle elezioni più importanti del Brasile, oggi c’è un unico vincitore: il popolo brasiliano. Non è una vittoria mia o del mio partito, ma di un immenso movimento democratico. La maggioranza del popolo ha detto chiaro che desidera più democrazia e non meno. Vuole più libertà, più uguaglianza e più fraternità”. A Lula sono arrivati i messaggi di diversi leader mondiali. “Lavoreremo insieme per continuare al cooperazione fra i nostri due Paesi nei mesi e negli anni a venire”, ha detto il presidente Usa Joe Biden, congratulandosi per la vittoria dopo “libere, giuste e credibili elezioni”. “Congratulazioni ai brasiliani per aver esercitato il loro diritto di voto e riaffermato la forza della loro democrazia. Lavoreremo per continuare la nostra forte partnership mentre costruiamo un emisfero democratico e prospero”, ha aggiunto il segretario di Stato Antony Blinken. Anche l’ambasciata della Cina a Brasilia si è congratulata con il presidente eletto Lula. Via Twitter, la rappresentanza diplomatica cinese ha offerto “i migliori auguri” per “successi ancora maggiori nello sviluppo del Brasile”. In tutto il Brasile, dopo i risultati, è esplosa la felicità dei sostenitori di Lula e la delusione di quelli di Bolsonaro. Caroselli di auto e moto, grida dalle finestre degli appartamenti, suoni di clacson e bandiere al vento hanno riempito le strade delle principali città. Da una parte i sostenitori dell’ex sindacalista, in lacrime di gioia, dall’altra il silenzio di delusione dei fan di Jair Bolsonaro.In una nazione spaccata a metà, le elezioni più polarizzate della storia del Paese si riflettono negli umori dei suoi cittadini, divisi da opposte tifoserie come in una finale della nazionale di calcio. A Rio de Janeiro, la seconda metropoli più grande del gigante sudamericano, gli elettori in festa si sono riversati sulla spiaggia, inondando con la loro allegria il quartiere di Copacabana. Anche dalle ‘favelas’ sui morros (colline) sono partiti fuochi d’artificio a illuminare il cielo carioca.

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