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L’ultimo saluto a Limbiate all’Ambasciatore Luca Attanasio

Celebrati nel centro sportivo della località brianzola Limbiate e presieduti dall’Arcivescovo, i funerali di Luca Attanasio,  l’Ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, ucciso lunedì scorso in un agguato sulla strada tra Goma e Bukavu, presieduti dall’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini. Attanasio originario proprio di Limbiate, dove si era formato in parrocchia e in oratorio, 43 anni, Attanasio lascia la moglie Zakia e tre figlie piccole. Con lui sono rimasti uccisi il carabiniere Vittorio Iacovacci e Mustapha Milambo, autista del convoglio della missione Onu per la stabilizzazione nel Paese a bordo del quale stavano viaggiando. Affollati il campetto del campo sportivo e gli spalti, pur nel rispetto del distanziamento per le normative anti-Covid. Seduti vicino alla moglie dell’ambasciatore, Zakia Seddiki, il sindaco di Limbiate, Antonio Romeo, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Alessandro Fermi, e una delegazione di sindaci dei paesi del territorio.  In un passaggio dell’omelia Monsignor Delpini ha detto: “E il Signore dirà: non volgerti indietro, Luca, fratello mio. Troppo breve è stata la tua vita, come troppo breve è stata la mia vita. Eppure dall’alto della croce si può gridare: ‘E’ compiuto’, come nel momento estremo si può offrire il dono più prezioso, senza che il tempo lo consumi. Perciò non volgerti indietro, Luca, fratello mio; entra nella vita di Dio: tu sarai giovane per sempre.  Luca risponderà: ‘Vengo da una terra in cui la vita non conta niente; vengo da una terra dove si muore e non importa a nessuno, dove si uccide e non importa a nessuno, dove si fa il bene e non importa a nessuno. Vengo da una terra in cui la vita di un uomo non conta niente e si può far soffrire senza motivo e senza chiedere scusa’”.  I genitori di Attanasio hanno reso omaggio “al sacrificio del carabiniere Vittorio Iacovacci, che ha pagato con la vita” il tentativo di proteggerlo. Il messaggio è stato letto da un amico di Attanasio nel corso della cerimonia. “Caro figlio siamo distrutti dal dolore, ma dobbiamo essere forti per stare accanto a Zakia e alle nostre tre splendide nipotine”, hanno continuato i genitori dell’ambasciatore.  La voce di Luca Attanasio ha risuonato nel campo sportivo di Limbiate. Nel corso della cerimonia funebre è stato fatto ascoltare un suo messaggio vocale, in cui esultava per essere riuscito a organizzare due voli dal Congo con a bordo 300 persone che volevano fuggire dall’insicurezza e dalle violenze del Paese africano.  “Siamo siamo riusciti a far partire 300 persone dal Congo con due voli, fra cui un centinaio di italiani. Viva l’Italia, sempre un passo avanti”, diceva Attanasio, felice. Le sue parole sono state salutate con un lungo applauso da parte delle centinaia di persone presenti alle esequie. “Sentiamo tutta l’ingiustizia causata dalla morte di una persona buona e giusta – ha detto il sindaco di Limbiate, Antonio Romeo, alle esequie – Tu sei l’eterno ragazzo che diceva che fare l’ambasciatore significava non lasciare indietro nessuno, da nessuna parte. Sei testimone di un bene sconfinato”. “Continuo ad ascoltare il messaggio vocale che mi hai inviato venerdì scorso, in cui c’era allegria ed entusiasmo”, ha aggiunto Romeo.

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