Cronaca

Malgrado le condanne per mafia, percepivano ancora il reddito di cittadinanza. Denunciati a Bari dalla Guardia di Finanza in 109

La guardia di finanza di Bari ha denunciato 109 persone che percepivano il Reddito di cittadinanza, per un complessivo di oltre 900mila euro, anche se condannati per reati di mafia. Dai controlli eseguiti dalle Fiamme Gialle è emerso che i soggetti denunciati erano gravati da una sentenza di condanna definitiva per il reato di associazione di tipo mafioso o per altri gravi reati. Tra i denunciati figura il boss Michele Matteucci della Bat, condannato per tentato omicidio e associazione mafiosa, ma anche le mogli e i figli di esponenti dei più importanti clan baresi – dai Capriati ai Parisi, passando per Strisciuglio, Telegrafo, Diomede, Mercante – nel lungo elenco delle persone denunciate dalla guardia di finanza per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza. Centonove i nomi messi nero su bianco dagli uomini del Nucleo di polizia economico-finanziaria del colonnello Luca Cioffi, nell’ambito dell’operazione “Veritas”, coordinata dalle Procure di Bari e Trani e condotta in sinergia con le Direzioni provinciali dell’Inps. Tra questi nomi ci sono, tra glli altri, quelli di Antonio Busco e Antonio Battista, dei clan Capriati e Di Cosola. Nelle due province è stato scoperto che moltissimi soggetti condannati per mafia, o loro familiari, avevano chiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza, sottraendo allo Stato circa 900mila euro. Per scoprire i percettori irregolari, gli investigatori hanno passato al setaccio migliaia di nomi, di persone condannate per reati mafiosi. Anche da controlli casuali, avvenuti per esempio dopo l’arresto di pregiudicati, era emerso che spesso questi personaggi usufruivano di qualche forma di sussidio.

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