Esteri

Mariutius, prestito da 30 miliardi di yen per il disastro ambientale provocato da una nave da trasporto giapponese

Il 18 dicembre dello scorso anno la compagnia di trasporti navali giapponese Nagashiki Shipping annunciava che l’arenamento di uno dei suoi mercantili avvenuto lo scorso luglio vicino all’isola di Mauritius, nell’oceano Indiano, fu causato dalla mancata osservanza delle regole di sicurezza. Lo ha appurato dopo aver fatto un’indagine interna, intervistando i membri dell’equipaggio.

La nave, chiamata MV Wakashio, si era incagliata nella barriera corallina vicino a Mauritius il 25 luglio e il 6 agosto aveva cominciato a perdere carburante in acqua, causando gravi danni ambientali all’ecosistema marino: in totale mille tonnellate di carburante si erano riversate in mare. 

Quattro persone morirono durante un tentativo di rimozione del carburante dall’acqua. Le operazioni di pulizia lungo la costa dovrebbero essere completate entro gennaio, aveva detto Nagashiki Shipping il mese scorso.

Secondo la ricostruzione fatta dalla compagnia, la MV Wakashio si era avvicinata eccessivamente a Mauritius per raggiungere una zona dove fosse presente la rete cellulare: «C’è stata una noncuranza dei pericoli legati al navigare così vicino alla costa e un’insufficiente adozione di misure di sicurezza». La compagnia ha deciso di vietare l’uso dei telefoni cellulari durante le ore di lavoro sui ponti e di installare sistemi di comunicazione più veloci su tutte le navi.

Ora l’ambasciatore giapponese nelle Mauritius, Shuichiro Kawaguchi, e il ministro delle Finanze, della pianificazione economica e dello sviluppo delle Mauritius, Renganaden Padayachy, hanno firmato un accordo in base al quale il Giappone estenderà il prestito gia’ concordato con il Paese africano fino a 30 miliardi di yen, come contributo per le operazioni di ripristino ambientale e delle attivita’ economiche locali danneggiate dalla fuoriuscita di greggio dalla petroliera ‘Wakashio’ di proprieta’ della Nagashiki Shipping Co. Lo riporta un comunicato stampa dal ministero degli Affari esteri di Tokyo.

Chissà se un prestito 30 miliardi di yen , poco più di 30 milioni di euro (235 mln euro), basteranno a risarcire la distruzione di un ecosistema. Il Giappone potrebbe pagare molto di più per danni ….globali

AGC GreenCom

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