Politica

Meloni dai microfoni di Sky: “Sostegno all’Ucraina ma…”

“Io continuo a essere convinta che sostenere l’Ucraina sia non solo giusto ma sia anche il modo migliore per difendere l’interesse nazionale italiano”. A dirlo è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, intervistata in occasione dell’evento per i 20 anni di Sky dal direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis, ha osservato: “Quello che molti fanno finta di non comprendere che se noi avessimo un’invasione russa dell’Ucraina non ci troveremmo di fronte a uno scenario di pace, ci troveremmo di fronte a una scenario ragionevole di una guerra molto più vicina a casa nostra”.  “Sugli aiuti siamo sempre stati al fianco dell’Ucraina ed è quello che continueremo a fare, chiaramente compatibilmente con, da una parte, le richieste che arrivano, e dall’altra la necessità di non sguarnire o compromettere la nostra sicurezza, ci sta lavorando il ministero della Difesa – ha detto Meloni – Per quello che riguarda il nostro sostegno all’Ucraina rimane immutato, banalmente perché la decisione che il governo ha preso già dall’inizio del suo mandato, e che l’Italia a dir la verità aveva già preso prima, è una scelta di convinzione”. “È evidente che la guerra genera delle conseguenze che impattano fortemente sulla nostra società e che se noi non siamo bravi nell’affrontarle le opinioni pubbliche continueranno a scricchiolare – ha detto ancora Meloni – Ma è inevitabile, è un tema che l’Italia pone a 360 gradi, anche ieri abbiamo avuto una conferenza telefonica con i nostri alleati e io ho posto questo problema: inflazione, prezzi dell’energia, migrazione, sono tutte conseguenze del conflitto che impattando sui cittadini chiaramente generano una resistenza o rischiano di generare una stanchezza dell’opinione pubblica”. “Se noi vogliamo difendere l’Ucraina con forza dobbiamo anche fare attenzione a queste conseguenze. Le cito: il tema delle migrazioni che e conseguenza diretta di una guerra ibrida che si combatte con molti strumenti, compreso lo strumento della fame, del grano, e che torna da noi. Per cui quando si parla di gestire il fenomeno della migrazione illegale si sta parlando anche di questo. “Così come il lavoro che l’Italia ha fatto all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina per diversificare le sue fonti di approvvigionamento energetico – ha proseguito Meloni – abbiamo fatto un ottimo lavoro, l’Europa si dota di una strategia che è quella della transizione verde anche sul tema dell’energia: dopo di che non si può non tenere conto, per esempio nelle nuove regole sul Patto di stabilità, degli investimenti che le Nazioni sono chiamate a fare – difesa, digitale, green, energia – per mantenere l’Europa competitiva e per seguire quella strategia”. “La vera domanda è se noi siamo capaci, e l’Italia pone con forza questa materia a 360 gradi, di operare con intelligenza per frenare le conseguenze del conflitto perché altrimenti chiaramente sarà sempre più difficile gestirlo con le varie opinioni pubbliche di cittadini che soffrono le conseguenze del conflitto”, ha concluso la premier.

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