Politica

Meloni rompe il silenzio su magistratura, casi La Russa, Santanchè e Del Mastro

Giorgia Meloni, da Vilnius per il vertice Nato, ha rotoli silenzio su molti capitoli nazionali in particolare sulla giustizia. “Non c’è dal mio punto di vista alcun conflitto con la magistratura. Chi confida in questo scontro temo che rimarrà deluso. Abbiamo un programma chiaro e un mandato, lo realizzeremo”. Per la presidente “conveniamo tutti che in Italia la giustizia ha bisogno di correttivi, che va resa più efficiente, che sia e apparisca imparziale. Mi ha sorpreso che in queste ore alcune dichiarazioni Anm si siano collegati questi obiettivi da sempre del nostro programma sulla giustizia ad uno scontro tra governo e magistratura”. “Non capisco perché si dica che le nostre posizioni sulla giustizia abbiano un intento punitivo verso la magistratura, non capisco. Rafforzare la terzietà del giudice è un modo per aggredire la magistratura? Non sono d’ accordo, così si garantisce la maggiore efficienza della magistratura”, ha affermato.  Al centro della relazione anche i ‘casi’ La Russa e Santanché. Sulla seconda carica dello Stato, Meloni ha detto che comprende bene “da madre la sofferenza del presidente del Senato, Ignazio La Russa” ma “tendo a solidarizzare per natura con una ragazza che denuncia e non mi pongo il problema dei tempi”. Parlando del caso del figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, Meloni ha anche aggiunto: “”Non sarei intervenuta nel merito della vicenda”. In merito alla ministra Santanchè, la presidente del Consiglio ribadisce che “la questione è extrapolitica. È una questione complessa che dipende dal merito e questo quindi dipende dalle aule di tribunale e non dalle trasmissioni TV. Qui l’anomalia è che non viene notificato al ministro l’indagine ma a un quotidiano mentre il ministro va a informare il Parlamento. Pensate sia normale? È un problema di procedura”. “La questione di Delmastro mi ha molto colpita, è una questione politica. È stata adottata una procedura coattiva nei suoi confronti, fatto che non avviene quasi mai, mi sono informata e sono numeri di irrilevanza statistica” ha detto Meloni. “Mi identifico nella nota di Palazzo Chigi” sulla giustizia. E, aggiunge Meloni, quella nota “non era riferita a La Russa ma al combinato disposto tra l’imputazione coattiva di Delmastro e l’esercizio del suo mandato. Esattamente come avvenuto col ministro Santanchè. Il fatto che sia già avvenuto in passato non è normale in uno stato di diritto. Se un tema di merito diventa politico non aiuta nessuno”.

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