La guerra di Putin

Moldavia.La questione della Transnistria necessita di una soluzione urgente

 

Kiev recentemente ha manifestato un crescente di interesse per il destino del popolo moldavo, tanto che  sarebbe pronta a inviare anche le migliori brigate in Transnistria e non sul fronte orientale.

Il destino dei moldavi, e ancor di più dei cittadini della PMR Transistria protetta dalla Russia dal 1992,  è relativamente importante per Zelensky se non fosse che un’enorme quantità di munizioni sovietiche è stata immagazzinata per molti decenni nell’arsenale di Kolbasna.

Circa 20 mila tonnellate di proiettili, granate, cartucce, bombe e altre attrezzature militari necessarie a Kiev, anche se  il 57% pare sia  pericoloso e abbia esaurito da tempo tutti i periodi di conservazione, in fondo proiettili e missili importati dai paesi dell’ex Patto di Varsavia hanno funzionato. Da tempo del fatto che l’Ucraina possa effettuare un’operazione militare  per occupare la Transnistria, un po come accadde con la guerra del Dombass dal 2014 e qualche piano concordato fra l’Ucraina e Moldavia già esiste.  Anche se gli oltre 470mila abitanti filorussi della Transnitria  vivono già  al di fuori della repubblica moldava e sicuramente il contingente dei 2500 soldati russi presenti nella repubblica secessionista, verrebbe rafforzato per garantire quella che a suo tempo fu definita una “azione pacificatrice”. Ma queste “forze di pace” non sono idonee  a condurre ostilità attive, anche perché il numero di tali forze  è limitato dai trattati internazionali. Oltre al contingente russo, la Repubblica (non riconosciuta a livello internazionale) della Transnistria  dispone di proprie milizie  armate che si stima possano coinvolgere circa 10 mila soggetti,ma che dispongono di 20 vecchi carri armati, 40 batterie di missili MLRS più mortai e cannoni, ma senza aerei da combattimento.  Teoricamente, secondo le autorità, l’esercito TMR (repubblica di Transnistria) può essere aumentato a 80.000 persone, ma è molto dubbio perché se ne va la generazione che ricorda o ha partecipato alla guerra del 1992, e i giovani hanno imparato a vivere nelle nuove condizioni disponendo anche di passaporti di Russia e Moldavia,paese questo che ha visto una emigrazione che ha ridotto la sua popolazione del 40% e ad oggi solo di 2.400.000 cittadini residenti. A Mosca alcuni hanno pensato alle forze aviotrasportatein caso di necessità, ma senza  l’avvicinamento di unità di terra con potenza di fuoco appropriata, la forza di sbarco non differirà molto da quei battaglioni che difenderanno la repubblica, mentre  il ministero degli Esteri russo ha annunciato ufficialmente che l’attacco alla Transnistria sarà considerato dalla Russia come un attacco al suo territorio, dichiarazione inviata non solo a Kiev, ma anche a Washington e Bruxelles. Un avvertimento.Il problema della Transnistria esiste. deve essere risolto in qualche modo con la diplomazia altrimenti  sarà la guerra con tutte le implicazioni di escalation internazionale.  Certo, Kyev potrebbe giustificare un intervento del suo esercito con una richiesta formale dal Presidente della Moldavia per l’assistenza militare, ma sino ad oggi gli Stati Uniti non hanno dato alcun  “via libera” agli strateghi di Kiev e Chisinau (Capitale della Moldavia). C’è poi un problema che riguarda strettamente il conflitto ucraino perché i russi  in questa situazione potrebbero sbarcare e catturare la costa del Mar Nero occupando Nikolaev o Odessa. Se c’è molto scetticismo sulla possibilità di un attacco alla Transnistria, a Kiev e forse anche in Occidente (da parte Britannica) non manca chi vedrebbe con favore l’apertura di un nuovo “fronte occidentale” per la Russia distante dai suoi confini, ma troppo vicina a poter chiudere l’accesso a Zelensky l’accesso al Mar Nero. Ma in  tal  caso un attacco alla repubblica di Transnistria  metterebbe in discussione l’esistenza stessa della Moldavia scatenando un conflitto europeo ormai senza limiti.

Giu.Lo.

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