Economia e Lavoro

  Morti, infortuni e malattie professionali: gennaio mese drammatico sul lavoro. Aumentano i casi

di Wladymiro Wysocki*

Il primo mese dell’anno registra un drammatico aumento dei casi di incidenti mortali, infortuni e malattie professionali su tutto il territorio nazionale.

I dati degli incidenti per luogo di accadimento: Nord-Ovest 13.045 (+9,9%), Nord-Est 13.058 (+6,6%), Centro 8.128 (+4,8%), Sud 5.325 (+4,7), Isole 2.610 (+3,1%) per un totale di 42.166 ovvero un aumento totale del 6,8% rispetto lo stesso mese di Gennaio del 2023.

Aumentano gli incidenti mortali con 45 casi rispetto ai 43 del mese di Gennaio 2023, facendo registrare un aumento del 4,7%. Con particolare rilievo si deve evidenziare l’allarmante dato delle malattie professionali con 6.218 denunce facendo salire l’incremento del 30,7%, a Gennaio 2023 i casi erano 4.756.

I dati degli infortuni hanno registrato un aumento rispetto al mese di Gennaio 2023 sia nei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 34.248 a 36.414 (+6,3%), che nei casi in itinere da 5.245 a 5.752 (+9,7%).

Confrontando lo stesso periodo nella componente femminile si passa da 15.131 a 15.631 con un aumento del 3,3% e per la componente maschile da 24.362 a 26.535 ovvero +8,9%.

Le regioni con maggiore crescita delle denunce in valori percentuali si registra il Molise (+17,2%), la Provincia autonoma di Trento (+16,4%), la Puglia (+13,9%) e la Valle d’Aosta (+13,5%).

Una leggera riduzione per Abruzzo (-11,6%) e Basilicata (-1,4%). Nell’analisi degli infortuni sono stati interessati sia lavoratori italiani con un aumento del 6,3% che lavoratori stranieri con un aumento del 11,9%, mentre i lavoratori comunitari hanno registrato una riduzione del 3,0%.

Escluse le fasce di età 45-49 con una riduzione del 1,0% e gli over 74 con 2,1%, in tutte le altre emergono aumenti di rilievo.

Dettagliando i casi con esito mortale che sono stati registrati dall’INAIL nel mese di Gennaio 2024 sono state 45, due in più rispetto al 2023 stesso mese di confronto.

Ancora una volta l’itinere denota una costante drammatica con un aumento da 9 casi a 12 e una lievissima inflessione in occasione di lavoro con la differenza di un solo caso da 34 a 33.

Per luogo di accadimento dei casi mortali del nostro territorio registriamo nel Nord-Ovest da 16 a 17, nel Nord-Est da 6 a 10, al Sud da 6 a 7 e un calo nel Centro da 12 a 8, mentre nelle Isole le denunce con esito mortale restano invariate con 3 casi. Le regioni che registrano i maggiori eventi mortali sono Bolzano (+4) e il Lazio (+3), una contrazione più netta per le regioni di Puglia e Toscana con -4 casi ognuna. Anche in questo caso comparando i due mesi di Gennaio 2023 e 2024, per la componente femminile sono aumentati da 3 a 5, mentre quella maschile resta invariata con 40 decessi. Aumentano, seppure di poco, le denunce per i lavoratori italiani da 31 a 32 e per i lavoratori comunitari da 2 a 4, mentre si contraggono i casi per i lavoratori extracomunitari da 10 a 9 eventi.

Per fasce di età si incrementano da 9 a 21 per la fascia di età 45-54 e da 7 a 9 per la fascia di età 60-69.

Diminuiscono i casi per la fascia di età under 35 (da 11 a 4) e tra i 55-59 (da 11 a 7).

Concludendo, e non per importanza anzi evidenziando un serio incremento dei casi, le malattie professionali.

Nel primo mese dell’anno si sono registrati 6.218 denunce con un incremento di 1.462 casi rispetto a Gennaio 2023, facendo salire a +30,7% le patologie di origine professionale.

Aumenti consistenti si sono registrati nell’industria e servizi (+30,9% passando da 3.974 a 5.203 casi), Agricoltura (+27,6% passando da 743 a 948) e Conto Stato (+71,8% da 39 a 67 casi).

Calando i dati sul territorio aumenti considerevoli si sono registrati al Sud (+39,3%), Centro (+34,3%), Nord-Est (+26,9%), Isole (+24,3%) e Nord-Ovest (+10,8%).

Confronto tra genere femminile e maschile si registra un aumento di 1.219 denunce di malattie professionali per i lavoratori (da 3.430 a 4.649), ovvero +35,5%, mentre per le lavoratrici l’incremento è del +18,3% passando da 1.326 casi a 1.569. Le malattie professionali hanno interessato sia il lavoratore italiano con un aumento del 30,2% (da 4.350 a 5.662) che il lavoratore comunitario con aumento notevole del +56,5% (da 115 a 180), e degli extracomunitari con un incremento del +29,2% (da291 a 376).

Le prime tre malattie professionali, come dall’ultimo comunicato INAIL, restano le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, il sistema nervoso e dell’orecchio. Seguono le malattie tumorali e le patologie del sistema respiratorio.

A distanza di tre giorni dalla presentazione del nuovo provvedimento del Ministro Marina Calderone sulla patente a punti che dal 1° Ottobre sarà obbligo per tutte le attività edili, a seguito della discussione dell’eventualità se inserire o meno l’omicidio sul lavoro, così come tutta una serie di provvedimenti sanzionatori, l’urgenza della sicurezza sul lavoro resta.

Prevenzione e cultura della sicurezza devono essere il faro della nostra guerra, dove ogni giorno registriamo numeri impressionanti come una guerra.

La differenza che qui andiamo a lavorare. Dignità del lavoro, tutela del lavoro, puntiamo alla mentalità dove ognuno è consapevole di cosa sta facendo e di come lo sta facendo e non concentriamoci solo su quale aspetto sanzionatorio dover inserire o quale pena dover maggiormente inasprire.

La sicurezza non la otterremo mai solo punendo il trasgressore, dobbiamo fare un lungo e difficile lavoro di educazione. Torniamo a parlare di sicurezza sul lavoro come materia obbligatoria nelle scuole, puntiamo sui nostri ragazzi che sono la nostra speranza e il nostro futuro.

Un futuro in sicurezza!

*Esperto di sicurezza sul lavoro

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