Economia e Lavoro

Mpmi, D’Amico (Confimprese Italia): “Brutale pressione fiscale fa rischiare un arresto forzato”

“Un grido d’allarme e di dolore dalle micro, piccole e medie imprese che Confimprese Italia non può non raccogliere”. Queste le parole del Presidente di Confimprese Italia, Guido D’Amico. “Siamo di fronte ad una reale e preoccupante crisi che investe il settore delle micro, piccole e medie imprese causato da una brutale pressione del sistema fiscale post-rottamazione esponendo l’intero indotto ad un arresto forzato. I dati che ci provengono dal nostro “Centro studi Confimprese Italia” dimostrano che su un campione di 1200 imprese su 109 comuni, il 65.4% è in debito o presunto debito con lo stato”.

Dati che vengono confermati dall’ultima analisi del Mef dove si evince che i contenziosi tributari di primo e secondo grado ammontano ad oltre 20 miliardi di euro. Se a questi dati aggiungiamo una sempre più marcata inflazione ed un cospicuo rialzo dei tassi di interesse, le aspettative per le nostre imprese di accedere a fido bancario risultano essere molto scarse.

“Per rispondere a questo grido si dolore, Confimprese Italia ha lanciato una proposta molto concreta. Un Giubileo fiscale, con la possibilità per le imprese di poter versare almeno il 20% dell’intero importo a debito una tantum. Non un condono, ma uno strumento che possa letteralmente far respirare le nostre imprese e dare loro la fiducia di rilanciare il settore e l’intero paese”.

 

 

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