Esteri

Navi da guerra americane nel Mar Nero per le tensioni nel Donbas

Gli Stati Uniti invieranno due navi da guerra nel Mar Nero, mossa decisa a causa delle crescenti tensioni nel Donbas, dopo che gli Usa hanno dichiarato di voler sostenere la causa ucraina. L’annuncio, dopo le indiscrezioni della stampa Usa, è stato dato dal ministero degli Esteri turco, che ha confermato che le due navi attraverseranno lo stretto del Bosforo la prossima settimana e stazioneranno nel Mar Nero fino al mese di maggio.

In base al trattato di Montreux del 1936, gli USA devono dare alla Turchia 15 giorni di preavviso in caso di invio di navi da guerra attraverso gli stretti di Bosforo e Dardanelli.

Secondo quanto trapelato, la marina militare Usa opera di routine nel Mar Nero.

Le navi della Marina nordamericana effettuano visite regolari nel Mar Nero. Ma il ministero degli Esteri russo ha ribadito che la presenza militare di navi da guerra appartenenti agli Stati non confinanti con il Mar Nero di certo non facilita la stabilità nella regione. Gli Stati Uniti insistono nell’essere coerenti con la Convenzione di Montreux, che regola il passaggio delle navi da guerra attraverso lo stretto del Bosforo e dei Dardanelli. Però con la loro attitudine aggressiva mostrano di volere piuttosto destabilizzare la regione.

“I radar della Flotta del Mar Nero hanno iniziato a tracciare i movimenti del cacciatorpediniere missilistico guidato USS Donald Cook della US Navy che è entrato nel Mar Nero il 23 gennaio 2021”, la dichiarazione rilasciata dal centro riportata dall’agenzia TASS. Come risulta dal seguente tweet “USS Donald Cook entered the Black Sea. The first #FDNFdestroyer to visit the Black Sea in 2021, #Donaldcook will work with partners continuing to build maritime security in the region. @US_EUCO @USEmbassyTurkey@USNavyEurope @USNavyCNO”,

Non è ancora chiaro quindi se questo preavviso sia già stato dato o meno ad Ankara. Intanto un appello a una de-escalation e a una riduzione della presenza russa al confine con l’Ucraina è arrivato da Berlino, con la cancelliera tedesca Angela Merkel che in una telefonata ha invitato Putin a lavorare per una distensione della situazione che rischia di sfociare in un nuovo conflitto.

Da Mosca intanto non arrivano segnali incoraggianti. “L’ingresso di Kiev nella Nato disintegrerà il Paese”, l’avvertimento del Cremlino, secondo cui, inoltre, un’azione militare nel Donbass significherebbe l’inizio della fine dell’Ucraina come Stato. “Vorrebbe dire spararsi un colpo a un piede”, ha affermato il vice capo dello staff dell’ufficio esecutivo presidenziale russo, nonché consigliere di Putin per l’Ucraina, Dmitry Kozak. Nel frattempo il presidente ucraino, Volodymyr Zelenski, si è recato nel Donbass per incontrare le truppe. 

AGC GreenCom

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