La guerra di Putin

Negoziati al palo, ancora troppi i punti sui quali l’accordo è lontano. L’Ucraina propone il modello svedese o austriaco

Una “neutralità sul modello svedese o austriaco” che include quindi “il mantenimento di proprie forze armate” è stata avanzata come proposta dall’Ucraina nel corso delle negoziazioni con la Russia. A riferirlo è il capo delegazione russa ai colloqui, Vladimir Medinsky, citato dall’agenzia Ria Novosti. Secondo quanto riportato da Mosca, il rappresentante del Cremlino ha affermato che Kiev ha proposto “una versione austriaca e svedese di uno Stato neutrale demilitarizzato, ma allo stesso tempo con un proprio esercito e una propria marina”. Medinsky ha poi aggiunto che “tutte queste questioni vengono discusse a livello di leadership dei ministeri della Difesa di Russia e Ucraina”.

Questa opzione suggerita dall’Ucraina andrebbe parzialmente incontro a una delle richieste fatte dalla Russia per mettere fine all’offensiva militare lanciata quasi tre settimane fa, ovvero l’inserimento del principio di neutralità nella Costituzione ucraina con la contemporanea e definitiva rinuncia a fare ingresso nella Nato. Il quarto round di negoziati tra i due Paese è cominciato lunedì, in videocollegamento, ed è ancora in corso. Poi le posizioni della parti in causa: “Devo essere chiaro, entrambe le delegazioni, quella russa e quella ucraina, sono lontane dal raggiungere un accordo sulla situazione attuale”. E’ quanto ha dichiarato il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un’intervista alla Cnn. “Ci sono una serie di fattori – ha spiegato – che fanno la differenza nella posizione russa nei colloqui. Il primo e’ la feroce resistenza dell’esercito e del popolo ucraini sul campo, la seconda sono le sanzioni imposte alla Russia, che fanno crollare e soffrire l’economia russa. Fattori che hanno costretto la Russia a cambiare leggermente posizione”. Sulla Crimea – occupata e de facto annessa dalla Russia dal 2014 – sembra esserci la disponibilità ucraina a riconoscere la sovranità di Mosca. Secondo gli osservatori Zelensky sarebbe pronto, in cambio del cessate il fuoco e del ritiro delle truppe di invasione russe, a rinunciare anche al Donbass. Più complesso sembra essere un possibile accordo sulla Nato: Zelensky in sostanza ha detto di poter rinunciare all’aspirazione ad entrare nell’Alleanza, ma in cambio di garanzie di sicurezza internazionali per difendersi da eventuali minacce russe. Garanzie che, secondo il Financial Times, potrebbero rivelarsi “un grande ostacolo a ogni accordo”. Le parti continuano a trattare. Zelensky ha detto che i negoziati con la Russia continuano e “mi dicono che le posizioni ai colloqui ora suonano più realistiche”, “c’è sicuramente spazio per compromessi”. Di compromessi ha parlato anche il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov: “I negoziati con l’Ucraina non sono facili, ma c’è la possibilità di un compromesso”. Per il ministro, alcune formulazioni di un accordo sono “vicine” a un’intesa, mentre lo status neutrale per Kiev viene “seriamente considerato”. Vladimir Medinsky, capo negoziatore russo, ha spiegato che nei colloqui ci sono progressi su una serie di punti, “ma non su tutti”. Citato dalla Tass, ha detto che Kiev sarebbe disponibile ad assumere uno status di “neutralità smilitarizzata, stile Austria o Svezia, con un proprio esercito”. “Sono in discussione una serie di questioni relative alle dimensioni dell’esercito ucraino”, ha aggiunto. E ancora: “Un team di professionisti legali, funzionari militari ed esperti sono coinvolti nell’allineamento delle posizioni delle delegazioni in cerca di compromessi”. “L’Ucraina ha già lo status di neutralità. È stato sui termini della neutralità che l’Ucraina si è ritirata dall’Unione Sovietica nel 1991 e lo status di neutralità è affermato nella dichiarazione di sovranità ucraina”, ha aggiunto il capo della delegazione russa ai negoziati, citato da Interfax. “Chiaramente, la questione chiave per noi è lo status della Crimea e del Donbass, così come una serie di questioni umanitarie, i diritti della popolazione russofona, lo status della lingua russa”, ha aggiunto. Prima della pubblicazione della bozza da parte del Ft, sullo stato di neutralità l’Ucraina aveva però smentito di aver trovato l’accordo. Zelensky rifiuterebbe l’idea di un modello austriaco o svedese e vuole garanzie di sicurezza. Il capo negoziatore ucraino Podoliak, spiegando il no da parte di Kiev, aveva detto che l’Ucraina vuole “garanzie di sicurezza assoluta” contro la Russiacon un accordo i cui firmatari si devono impegnare a intervenire a fianco di Kiev in caso di aggressione

Già ieri, attraverso le parole del presidente ucraino, si era andata delineando la posizione di Kiev nelle trattative per la fine della guerra: l’Ucraina ha accettato ormai il fatto che non potrà entrare nella Nato ma chiede garanzie per la propria sicurezza riservandosi il diritto di stringere patti con singoli Paesi. Riguardo ai negoziati, Zelensky ha detto: “Abbiamo bisogno di tempo perché le decisioni da prendere siano nell’interesse dell’Ucraina”. Riguardo alla rinuncia alla Nato, Zelensky ha detto: “Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci e dobbiamo riconoscerlo”. L’Ucraina, ha aggiunto, ha però bisogno di “garanzie di sicurezza a lungo termine” e quindi “se non possiamo entrare attraverso queste porte, dobbiamo cooperare con coloro che ci aiuteranno”. A questa proposta, però, il presidente russo Vladimir Putin ha risposto con una chiusura: “L’Ucraina non mostra di voler seriamente trovare soluzioni mutualmente accettabili”, ha detto il capo del Cremlino in una telefonata con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 11.35

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