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Non sono chiare le cause della morte di Liliana Resinovich. L’autopsia non è stata utile a stabilire le cause del decesso

L’esame autoptico condotto sul cadavere di Liliana Resinovich non è riuscito a stabilire quali siano state le cause della morte della 63enne.  Ora sarà la volta di ulteriori accertamenti tossicologici, utili, probabilmente a ricostruire le cause che hanno provocato l’arresto cardiocircolatorio fatale.  “Nella mattinata odierna è avvenuto il riconoscimento del corpo della donna per quello appartenuto in vita a Liliana Resinovich: è stato operato con esito positivo prima dal fratello e dalla cugina di lei, e successivamente dal marito. Nel pomeriggio è stata eseguita l’autopsia da parte del consulente di questa Procura Fulvio Costantinides, alla costante e collaborativa presenza del prof. Moreschi, nominato consulente di parte dal fratello della donna. Secondo il medico-legale, non sono stati rilevati traumi da mano altrui atti a giustificare il decesso. Infatti il referto autoptico attribuisce la causa della morte a ‘scompenso cardiaco acuto’ e precisa che altri accertamenti sono in corso”, fa sapere la Procura di Trieste in un comunicato.
“E’ dunque evidente che per conoscere con attendibilita’ l’effettiva causa del decesso, è necessario attendere gli esiti degli esami tossicologici che sono stati appena disposti – i cui risultati non saranno disponibili, prevedibilmente, prima di trenta giorni – nonchè gli esiti delle complessive investigazioni avviate da questo Ufficio e delegate alla Squadra Mobile di Trieste nonchè alla Polizia Scientifica”, continua.
“Al momento, non v’è ragione per modificare la rubricazione del fascicolo processuale, aperto all’indomani della scomparsa di Liliana Resinovich a carico di ignoti per l’ipotesi di sequestro di persona ex art. 605 del codice penale: infatti allo stato non vi sono motivi per privilegiare l’ipotesi che il decesso sia avvenuto a causa di condotte altrui rispetto a quella del decesso avvenuto per mano propria”, conclude.
Il pm Maddalena Chergia, che sta conducendo le indagini, una volta acquisito il referto dell’autopsia, disporrà il nulla osta per il seppellimento della salma.

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