Economia e Lavoro

Panetta (Bankitalia): “Le guerre causano la frammentazione dell’economia mondiale tra blocchi di Paesi”

“Le dispute geopolitiche e ancor di più il dramma della guerra hanno implicazioni che oltrepassano i confini dei paesi coinvolti, generano rischi economici e ostacolano gli scambi internazionali di beni e servizi e movimenti decapitati, fino a provocare una frammentazione dell’economia mondiale tra blocchi contrapposti di Paesi”.

Così il Governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, nel corso della lectio magistralis per la consegna della Laurea “Honoris Causa” in Scienze Giuridiche Banca e Finanza dall’Università Roma Tre.

“L’economia europea è particolarmente esposta alle conseguenze di una frammentazione del commercio mondiale per effetto sia della sua stretta integrazione produttiva e finanziaria con il resto del mondo, sia del suo modello di sviluppo dipendente dall’importazione di risorse naturali e fondato sulla domanda estera”, ha continuato Panetta, secondo cui “occorre riconsiderare il modello di crescita europeo. Negli ultimi due decenni, l’economia della UE ha fatto eccessivo affidamento sulla domanda estera e ha penalizzato la domanda interna, al contrario degli Stati Uniti. Le controversie commerciali e gli shock globali rendono però questa strategia di crescita meno sostenibile e più rischiosa”.

“In prospettiva, la UE dovrà rafforzare la domanda interna e valorizzare il mercato unico”, ha aggiunto. “Investimenti coordinati e finanziati a livello europeo sono necessari per conseguire economie di scala e generare benefici per tutti i paesi. Eviterebbero duplicazioni di spesa e distorsioni del mercato unico, che sarebbero invece inevitabili se i progetti fossero realizzati a livello nazionale. Ed eviterebbero che la spesa possa ridursi nelle fasi di congiuntura sfavorevole, risultando prociclica” e “rappresenterebbero un potente volano per attrarre risorse private”, ha evidenziato.

In più, “il ricorso al bilancio della UE per finanziare investimenti in beni pubblici comuni determinerebbe forti vantaggi per la stessa governance europea”.

Attraverso programmi di spesa a livello comunitario, ha concluso Panetta, “la politica di bilancio europea non sarebbe più la semplice somma delle politiche nazionali, ma potrebbe essere definita in funzione delle esigenze dell’economia dell’area. Ciò garantirebbe coerenza tra l’orientamento della politica fiscale e quello della politica monetaria e consentirebbe di compiere un passo decisivo verso il completamento dell’Unione economica e monetaria”.

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