Economia e Lavoro

Pannelli solari, la Cina ne ha piazzati più di tutto il resto del mondo

Gli analisti sono rimasti sbalorditi dopo che il mese scorso la Cina ha pubblicato i dati ufficiali di installazione eolica e solare del 2020, che erano apparentemente troppo alti per essere veri.

Secondo senior analyst Wood Mackenzie Xiaoyang Li, la Chinese National Energy Administration (NEA) “ha sbalordito il mondo” quando ha annunciato di aver aggiunto alla propria rete una capacità totale eolica e solare di 120 gigawatt.

Nonostante l’incertezza sull’impatto del COVID-19 sulla catena di approvvigionamento, la Cina aveva comunque mantenuto delle prospettive ottimiste, pianificando di aggiungere circa 32 GW di vento e 50 GW di solare.

I dati ufficiali però hanno colto alla sprovvista anche gli esperti osservatori cinesi. BloombergNEF aveva previsto 36 GW sia di solare che di eolico nel 2020.

“Il numero degli impianti solari è in qualche modo spiegabile, o almeno nell’immaginazione”, ha detto in un’intervista l’analista di BloombergNEF di Pechino Jonathan Luan Dong. I picchi di installazione di fine anno sono normali per il mercato, “soprattutto negli ultimi due anni, grazie al calo delle tariffe”, ha spiegato. Quindi 48 GW è stato sorprendente, ma “non troppo shock”. In confronto però i numeri relativi alle installazioni di impianti fotovoltaici hanno qualcosa di incredibile, ma la Cina ha davvero installato più vento dell’intero resto del mondo?
La NEA ha registrato quasi 72 GW di nuovo eolico per il 2020, che è più di quanto organismi come il Global Wind Energy Council si aspettassero di vedere installati nel resto del pianeta.

“L’attività di dicembre da sola potrebbe aver superato i 47 GW, che è superiore alle aggiunte totali di capacità eolica cinese dal 2018 e 2019 messe insieme”, ha osservato Li di Wood Mackenzie in una e-mail.

L’apparente entità del potenziamento delle energie rinnovabili in Cina nel 2020 mette in difficoltà gli osservatori. “Anche se non abbiamo prove conclusive per dire che il governo non sta dicendo la verità, semplicemente non è possibile”, ha detto Luan.

Non solo le cifre cinesi sono oltraggiose rispetto ad altri mercati e ai record storici della Cina, ma non corrispondono alle osservazioni sul campo.

Secondo Luan, l’installazione di 47 GW di vento a dicembre avrebbe portato a severe ripercussioni sulla catena di approvvigionamento. Ma ci sono state poche prove di ciò, né sembra esserci stato un apprezzabile aumento della comparsa di nuovi parchi eolici.

Inoltre, in molte parti della Cina il suolo è ghiacciato a dicembre, quindi è difficile che possano avvenire lavori di costruzione, e anche se fossero avviati, per forza di cose si troverebbero a procedere a rilento.

Tuttavia, sembra anche improbabile che la NEA cinese stia raccogliendo cifre dal nulla. “Presumo che i funzionari del governo siano più sofisticati di così”, ha detto Luan. “Mettere fuori un numero che lascia a bocca aperta per l’intero settore è sciocco.”

La spiegazione più ovvia, secondo Luan, è che ci sia stato un cambiamento nelle tecniche contabili. Luan ha affermato che la Chinese Wind Energy Association ha teorizzato che i dati ufficiali includessero la capacità installata negli anni precedenti ma non precedentemente collegata alla rete. In questo senso gli impianti totali che sono entrati in esercizio nel 2021 sarebbero tendenzialmente conformi a quelli comunicati.

AGC GreenCom

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