La guerra di Putin

Putin, con i nuovi missili USA la pace per l’Ucraina è lontana

di Giuliano Longo

 

Vladimir Putinha tenuto una breve conferenza stampa durante il suo viaggio in Cina dalla quale risulta che irussi sono preoccupati per l’uso del missile americano ATACMScontro le forze della Federazione e che sono preoccupati sull’arrivo, probabilmente a gennaio, dei caccia F-16che sfideranno (parzialmente) la superiorità aerea russa e complicheranno le loro operazioni.

 

Nel frattempo sul campo i russi stanno facendo qualche progresso ad Avdiivka,ma il costo di uomini e hardware è molto alto anche se sono in grado di respingere un’offensiva ucraina concentrata nella direzione di Zaphorize e infliggerle pesanti perdite.

 

E per di più ora debbono pelare la gatta dell’MGM-140è un missile  tattico con una gittata di circa 300 km. Già segretamente spediti in Ucraina sono stati usati per la prima volta contro un grande deposito e l’aeroporto di Berdyansk dove sono stati distrutti numerosi elicotteri  Ka-54 che i russi avevano utilizzato nelle loro operazioni contro gli ucraini.

 

Sino ad oggi Mosca ha fatto affidamento sulle difese missilistiche e sul disturbo del GPS per sconfiggere i missili forniti dall’Occidente. I modelli ATACMS inviati in Ucraina erano di tipo più vecchio e non  sappiamo se la Russia avesse difese aeree per proteggere l’area di Berdyansk,ma è sorprendente che  mantenessero i loro elicotteri d’attacco così vicini alla zona delle operazioni, dove erano vulnerabili ad armi come Stormshadow, HIMARS e ora ATACMS.

 

Certamente anche Mosca impiega armi di forte impatto  come quelle utilizzate nell’assalto  ad Avdiivka, fra queste  il TOS-1A,spesso descritto come un lanciafiamme che utilizza  un sistema a razzo a lancio multiplo con una testata che agisce come un “carburante esplosivo ad aria” paragonabile alNapalm.

 

Non è impossibile che i russi scelgano di ignorare le crescenti perdite proseguendo nel tentativo di raddrizzare il confine del Donbas e proteggere la direzione di Zaphorize, tanto più che l’Ucraina è a corto di manodopera mentre cerca di  aumentare la leva degli uomini “in età militare” (ora fino a 60 anni) per colmare le lacune, ma molti non sono disposti a combattere.

 

L’Ucraina ha riferito di aver arrestato migliaia di giovani che cercavano di attraversare i confini dell’Ucraina e sfuggire alla leva. Quanti ci siano riusciti non si sa, ma Kievha anche esercitato pressioni sui paesi europei, in particolare sulla Polonia, affinché rimpatriassero gli ucraini in età di leva, ottenendone un rifiuto generalizzato.

 

Nonostante tutte le dichiarazioni e le rassicurazioni sul permanete sostegno a Kiev, soprattutto da Biden, qualche scricchiolino si avverte non solo per il nuovo impegno degli Stati Uniti ad Israele, ma per una certa aria di recessione che ormai circola in Europa. 

 

Tenendo conto di tutti questi elementi in Cina Putin  ha affermato di essere pronto ai colloqui con i leader ucraini, ma Kiev  deve abrogare la legge che impedisce a Zelenskyj e ad altri funzionari ucraini di avviare negoziati. Le osservazioni di Putin possono essere lette come sfida a sedersi al tavolo dei negoziati, l’altra per costringere dirigenti di Kiev a spiegare il motivo per cui l’Ucraina non lo farà.

 

Fra gli interlocutori che sono disposti a ospitare colloqui di pace ve ne sono parecchi . In particolare Cina e Turchia, ma quest’ultima è anche membro della NATO che non ha mai proposto alcun dialogo con la Russia, anzi vi si è fermamente opposta. Pertanto la Turchia agirebbe al di fuori del consenso della NATO, anche se in diplomazia tutto è possibile sotto banco.

 

Ma come stanno veramente le cose per l’Ucraina al di là del fumo della propaganda e della scelta manichea di stare con l’una o l’altra parte?. Bakhmut fu la prima grande sconfitta dell’esercito ucraino. Il sostanziale fallimento, alle porte dell’inverno, dell’attuale offensiva ucraina, conta come la seconda sconfitta.

 

Sorge quindi il fondato dubbio se Kiev non possa resistere senza conseguenze ad una terza eventuale sconfitta  ad Avdiivka. Probabilmente potrà resistere per un certo periodo, ma il costo potrebbe essere fatale per  Zelenskyj che sta affrontando una crisi interna al suo Paese che crescerà man mano che i combattimenti si espandono ad Avdiivka e altrove.

 

C’è poi il risvolto della medaglia. Per quanto tempo ancora Mosca può reggere il peso del conflitto e le sue conseguenze sociali ed economiche. Ma qui entra in gioco il fattore quantitativo di una grande Russia contro la piccola Ucraina e non è detto che la fionda di Davide, rappresentata da missil e aerei, abbatta Golia.

 

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