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Quasi 5.000 le vittime accertate del terremoto in Turchia. Per l’Oms potrebbero essere oltre 20mila

 

Sale a 4.890 il numero totale delle vittime del potente terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, secondo i dati ufficiali. Si tratta solo di un bilanci provvisorio, visto che gran parte dell’area colpita sotto le macerie ci potrebbero essere molte altre vittim e feriti. L’agenzia per le emergenze e disastri turca Afad ha reso noto che i feriti sono 20.426, gli edifici distrutti 5.775. Intanto l’autorità per le emergenze turca fa sapere che sono state oltre 7800 le persone messe in salvo finora nelle 10 province colpite dal sisma. Secondo l’Oms il bilancio potrebbe arrivare a numeri drammatici e salire a più di 20.000 persone: lo ha dichiarato ad AFP Catherine Smallwood, responsabile delle emergenze per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. “C’è sempre la possibilità che si verifichino altri crolli, per cui spesso vediamo che i numeri iniziali si ottuplicano”, ha dichiarato aggiungendo che “purtroppo, con i terremoti si verifica sempre la stessa cosa: i rapporti iniziali sul numero di persone morte o ferite aumentano in modo significativo nella settimana successiva”. Sul fronte dei soccorsi interni alle 6 del mattino di martedì erano 13.000 i soccorritori, molti dei quali volontari, che avevano lasciato Istanbul nelle ultime 12 ore per raggiungere le zone terremotate. Lo riferisce l’agenzia di stampa Sabah, che cita il governatore di Istanbul. Molti di loro erano diretti ad Hatay, dove mancherebbero le squadre necessarie ad estrarre le persone intrappolate sotto le macerie. Mentre tra le macerie si cercano i sopravvissuti, la terra trema ancora con violenza. Almeno 100 scosse di assestamento di magnitudo 4.0 o superiore si sono verificate da quando il terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito la Turchia meridionale. Lo segnala il Servizio geologico degli Stati Uniti, secondo quanto riporta la CNN. Con l’allungarsi del tempo dalla prima scossa, la frequenza e la magnitudo delle scosse di assestamento tendono a diminuire. Tuttavia, è ancora probabile che si verifichino scosse di assestamento di magnitudo compresa tra 5,0 e 6,0, che comportano il rischio di ulteriori danni alle strutture compromesse dal terremoto originale. Questo comporta una continua minaccia per le squadre di soccorso e per i sopravvissuti. Le scosse di assestamento si estendono per oltre 300 chilometri lungo la zona di faglia che si è rotta nella Turchia meridionale, orientata da sud-ovest a nord-est e che si estende dal confine con la Siria fino alla provincia di Malatya. Quanto ai soccorsi grande mobilitazione delle squadre di Medici Senza Frontiere che lavorano nella Siria nordoccidentale per soccorrere le popolazioni colpite dal sisma. Al lavoro si è aggiunto anche lo sgomento per aver trovato un membro dello staff morto sotto le macerie mentre altri hanno perso i loro familiari in seguito al disastro. “Siamo molto scioccati e rattristati dall’impatto di questo disastro sulle migliaia di persone che ne sono state toccate, compresi i nostri colleghi e le loro famiglie”, ha dichiarato Sebastien Gay, capo missione di MSF in Siria. Gay ha detto che le strutture mediche sono sopraffatte dall’intenso lavoro e “il personale medico nel nord della Siria sta lavorando 24 ore su 24 per rispondere all’enorme numero di feriti che arrivano alle strutture”.

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