di Andrea Maldi
ssun passo avanti sul cessate il fuoco nella telefonata di giovedì con il presidente russo.
“Non ho fatto nessun progresso sull’Ucraina con Putin“ dichiara Donald Trump e ammette di non essere “per niente contento”, mentre Vladimir Putin, anche se in teoria è favorevole a proseguire il processo negoziale con l’Ucraina, stabilisce dei limiti che di fatto posticipano la fine del conflitto.
“Abbiamo avuto una lunga telefonata, abbiamo parlato di molte cose. Abbiamo parlato dell’Iran, abbiamo parlato dell’Ucraina. Non c’è stato nessun miglioramento. Non sono soddisfatto”, afferma Trump a margine di un’intervista, poi aggiunge anche qualche parola sullo stop alla fornitura di alcuni armamenti per l’Ucraina: “Stiamo dando armi, stiamo cercando di aiutare. Ma Biden ha svuotato il nostro paese, dobbiamo essere sicuri di averne abbastanza per noi”. Tutto questo non fa altro che aggravare una situazione già complicata per l’Ucraina di Volodymyr Zelensky. La telefonata tra i due leader sarebbe avvenuta dopo che il Pentagono (sede e quartiere generale del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America) ha bloccato l’approvvigionamento di alcune armi americane a Kiev — vi sarebbero missili PAC-3 Patriot, missili Hellfire, missili aria-aria AIM per i caccia F-16 e sistemi Stinger —.
E’ previsto un colloquio tra Trump e il leader ucraino Zelensky, forse già nei prossimi giorni.
Per quanto riguarda il Cremlino, Putin ha espresso la volontà di continuare a negoziare la pace con l’Ucraina ma senza rinunciare ai suoi obiettivi nell’operazione speciale iniziata nel febbraio 2022, giustificata dalla necessità di impedire l’adesione dell’Ucraina alla Nato che rappresenterebbe un pericolo per l’incolumità della Russia; giustificazioni prontamente respinte sia da Kyiv che dai suoi Paesi alleati.
“Il nostro presidente ha affermato che la Russia persegue i suoi obiettivi, ovvero l’eliminazione delle cause profonde ben note che hanno portato alla situazione attuale, ma è anche disponibile a cercare una soluzione politica e negoziata al conflitto. Ha informato dei progressi nell’attuazione degli accordi di natura umanitaria, raggiunti durante il secondo ciclo di contatti diretti russo-ucraini a Istanbul… Trump ha nuovamente sollevato la questione della rapida cessazione delle azioni militari in Ucraina. Il tema della fornitura di armi americane all’Ucraina non è stato toccato” ha dichiarato in un’intervista il consigliere e assistente di Vladimir Putin, Yuri Ushakov.
Ushakov prosegue negando un possibile incontro tra Trump e Putin: “No, non c’è stata una discussione specifica sulla possibilità di un incontro, ma sapete benissimo che questa idea è ancora nell’aria e, se necessario, si raggiungerà un accordo specifico al riguardo. Ma in questa occasione questo argomento non è stato toccato”.
Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, presente all’avvio della presidenza danese dell’Unione Europea, ad Aarhus in Danimarca, ha dichiarato di non sapere se le opinioni di Trump e Putin sull’Ucraina siano più o meno simili, ma ha confermato di essere sulla stessa linea del Tycoon per una tregua ai combattimenti e l’auspicio di un vertice con il capo del Cremlino per concordare l’inizio della tanto agognata fine del conflitto russo-ucraino.