Politica

Quirinale, Belloni e Cassese candidati più forti, ma resta sempre alto il consenso sulla figura di Mattarella Si restringe la forchetta dei veti tra i due schieramenti

 

E’ Mattarella a fare ancora la differenza tra i grandi elettori che in queste ore stanno affollando la Camera dei Deputati. Nell’ultima tornata di voto, il Capo dello Stato uscente ha fatto il pieno di voti tra i grandi elettori che hanno espresso la loro preferenza. Questa sarebbe un’incognita per chiunque fosse il candidato ufficiale e condiviso tra le mille anime parlamentari. Potrebbe ripetersi, a meno di accordi blindati tra le parti, il caso ‘Prodi o Marini due’. Intanto vanno avanti le candidature e le trattative.  Matteo Salvini avrebbe fatto il nome di Elisabetta Belloni a Giorgia Meloni, una scelta apprezzata dalla leader di Fratelli d’Italia. Un nome che non entusiasma gli alleati centristi che preferirebbero puntare su Pier Ferdinando Casini. Interlocutorio sul nome della Belloni anche il ministro degli Esteri, Di Maio: “Elisabetta Belloni è un profilo alto, ci ho lavorato insieme alla Farnesina. Ma non bruciamo nomi e soprattutto non spacchiamo la maggioranza di governo”. Ed ancora Forza Italia con Tajani: “Non abbiamo mai posto veti nei confronti di chicchessia, non vedo lo stesso garbo da parte di altri: in democrazia ognuno è legittimato a fare il capo dello Stato. Non c’è né vittoria né sconfitta per nessuno. E’ tramontato il candidato del centrodestra, come quello di centrosinistra”.  Ma sul nome della Belloni sono molte le resistenze, oltre ai centristi anche i socialisti con Nencini: “Un profilo esemplare, quello di Elisabetta Belloni, peccato che ricopra la funzione di capo dei servizi segreti, ruolo che tra l’altro dipende direttamente dal capo del governo. Mi hanno chiesto se la ritenessi una buona candidata al Quirinale. Ho risposto che non viviamo in una democrazia dimezzata o in uno stato autoritario. Il capo dei servizi segreti, chiunque sia, non può assurgere a ruoli istituzionali per inadeguatezza della funzione e potenziale potere di condizionamento, tantomeno può concorrere ai vertici dello Stato. Un’Italia che percorresse strade sudamericane o emulasse la Russia di Putin tradirebbe la sua storia repubblicana è lo spirito della costituzione”. Poi gli indipendenti di Alternativa del gruppo misto cambiano cavallo e puntano decisi, dopo Maddalena sul magistrato Nino Di Matteo: “Nel ringraziare il Professor Maddalena per aver accolto la candidatura alla Presidenza della Repubblica, siamo lieti e onorati d’aver sostenuto con forza il suo nome per ben tre votazioni. Mentre la maggioranza parlamentare votava scheda bianca, noi abbiamo proposto un giurista d’altissimo profilo e attorno ad esso abbiamo raccolto il consenso di tanti parlamentari. Oggi, anche considerato il suo espresso desiderio di fare un passo indietro, abbiamo deciso di proporre un altro candidato che siamo certi potrà raccogliere altrettanta stima e consenso. A partire da oggi il nostro candidato sarà il magistrato Nino Di Matteo. Una figura che così come Maddalena rappresenta a pieno i valori di difesa delle istituzioni e si pone a presidio della legalità contro tutte quelle forze che cercano da sempre di sovvertirla. Confidiamo che questo nome possa raccogliere un largo consenso tra tutti i grandi elettori che ancora oggi credono nei principi e nei valori più sacri a tutela della Costituzione e della Democrazia”. Ed ancora Azione+Europa: “Dopo le prime tre votazioni, l’elezione del Presidente della Repubblica è ancora in alto mare. Lo stallo ogni giorno che passa è più pericoloso, per un paese che ha bisogno di istituzioni solide e credibili. Per questo i grandi elettori di Azione e +Europa hanno scelto nell’ultimo scrutinio di dare il loro voto a Marta Cartabia”. È quanto si legge in una nota della federazione che ha riunito i suoi Grandi Elettori. “Ci auguriamo che il metodo del confronto, che noi avevamo invocato settimane fa, porti finalmente risultati all’altezza della situazione, garantendo al tempo stesso una figura alta e competente per il Colle e – cosa altrettanto importante – assicurando continuità all’azione del Governo che deve tutelare la crescita economica minacciata dall’inflazione, assicurare al nostro Paese le risorse del Next Generation Eu e proteggere i cittadini dalla pandemia”, conclude la nota.

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