Politica

Reddito di cittadinanza, il Governo prepara una mini-rivoluzione

Il governo sta per approvare una serie di modifiche, destinate a stravolgere completamente il reddito di cittadinanza per come è strutturato ora. Si tratta di una vera e propria mini-rivoluzione, che cambierà radicalmente il volto della misura. Quello che non ha funzionato – si legge sulla Stampa – è la parte legata all’individuazione di nuovi posti di lavoro: ancora oggi infatti ci sono 750mila percettori dell’Rdc che aspettano una nuova occupazione. Uno dei punti più critici dell’attuale struttura dell’Rdc riguarda le famiglie con figli minori, che, rivelano le statistiche, sono quelle che soffrono di più le condizioni di povertà. E quindi uno dei primi correttivi allo studio da parte dei tecnici riguarda proprio questa voce. Stando agli ultimi dati, riferiti a luglio, il reddito di cittadinanza è andato prevalentemente ai single (il 44% dei beneficiari) mentre le famiglie numerose, quelle di appena cinque componenti, sono appena il 7,7% della platea degli assistiti. In pratica hanno ricevuto il sussidio 610.683 famiglie composte da una sola persona e 106.783 con cinque componenti. Tra i temi sul tavolo dei tecnici del ministero del Lavoro – prosegue la Stampa – ci sono anche le disparità territoriali in termine di costo della vita. È indubbio infatti che nelle regioni del Nord il costo della vita sia più alto che nei piccoli centri del Mezzogiorno, mentre gli importi degli assegni a parità di condizioni economiche e composizione del nucleo, sono identici in tutte le aree del Paese. Per rimediare anche a quest’altro problema, si sta pensando di prevedere un valore diverso della parte del reddito legata all’affitto a seconda della residenza. Potrebbe essere rivista anche la parte legata alla prova dei mezzi per ottenere il beneficio limitandola all’Isee che contiene in sé già la valutazione del patrimonio e del reddito.

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