di Sara Valerio
Dopo mezzo secolo di chiusura, ha riaperto a Roma, il 20 settembre, la Domus Tiberiana, la maestosa residenza imperiale che si estende per circa quattro ettari sul colle Palatino nel Parco archeologico del Colosseo.
Questo lungo periodo di inaccessibilità è stato causato da gravi problemi strutturali che hanno richiesto un intervento di restauro di ampia portata. Con le sue poderose arcate che si sviluppano su vari livelli, la dimora imperiale domina la valle del Foro Romano.
In tutto questo tempo sono proseguiti i lavori di ristrutturazione, per la messa in sicurezza del sito, ma anche nuovi scavi alla ricerca di preziosi manufatti. Il 21 settembre 2023 la maestosa Domus ha riaperto le porte ai visitatori, inaugurando anche un nuovo suggestivo percorso museale.
La Domus Tiberianaè il primo vero e proprio palazzo imperiale, eretto sul versante nord-occidentale del colle Palatino nel I sec. d.C.. Oltre alla parte residenziale, comprendeva vaste aree a giardino, luoghi di culto, ambienti destinati alla guardia pretoriana a tutela dell’Imperatore, nonché un vero e proprio quartiere di servizi affacciato verso il Foro Romano. Questo versante del Palatino era prediletto dalle famiglie aristocratiche romane per erigervi le loro case, per la sua posizione facilmente accessibile dalla valle del Foro Romano, come attestato dalle fonti letterarie e confermato dagli scavi.
Nonostante il nome Domus Tiberiana faccia riferimento all’imperatore Tiberio, che governò dopo la morte di Augusto, le ricerche archeologiche hanno dimostrato che le fondamenta furono gettate da Nerone in un momento successivo all’incendio del 64 d.C., in concomitanza con la costruzione della Domus Aurea.
Il palazzo subì diversi ampliamenti e ristrutturazioni nel tempo, le più importanti delle quali sono dovute agli imperatori Domiziano (81-96 d.C.) e Adriano (117-138 d.C.), fino a raggiungere l’estensione attuale. Il suo utilizzo continuò fino al VII secolo, quando fu scelto come sede pontificia da Giovanni VII. Dopo secoli di abbandono, alla metà del 1500, la famiglia Farnese realizzò sulle terrazze scenografiche della Domus, gli Horti Farnesiani, uno splendido giardino di delizie destinato ad ospitare una nuova corte.
Il nuovo percorso di visitaè stato realizzato all’interno della struttura, attraverso le sostruzioni cave (strutture di sostegno) del fronte nord. Lungo il camminamento si possono ammirare le straordinarie architetture di recente restaurate, i locali adibiti a servizi con le terme imperiali e le infrastrutture connesse, le superfici decorate a stucco che impreziosiscono il cosiddetto ponte di Caligola, con sullo sfondo le pitture ritraenti soggetti della vita di corte.
L’allestimento museale,intitolato “Imago Imperii”, si articola in sette sale espositive, quattro delle quali, comunicanti tra di loro, si affacciano con una vista privilegiata sul Foro Romano. La vita quotidiana nella reggia è documentata da una vasta selezione di reperti, tra cui ceramiche, oggetti in metallo e vetro, statuaria e decorazioni fittili, tutti recuperati durante gli scavi degli ultimi trent’anni. Questi reperti offrono preziose informazioni sui beni e i consumi dell’epoca, sulle transazioni economiche attraverso le numerose monete ritrovate e sugli sfarzosi arredi degli spazi occupati dalla corte.
L’apertura della domus ha consentito di ripristinare la circolarità dei percorsi tra il Foro Romano e il Palatino, attraverso la suggestiva rampa di Domiziano e gli horti farnesiani. I visitatori, entrando nel palazzo attraverso la via coperta nota come Clivo della Vittoria, possono ora percepire l’antico cammino percorso dall’imperatore e dalla corte per raggiungere la sontuosa residenza privata, che dal colle Palatino ha dato origine al moderno concetto della parola “palazzo”, un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo. Un suggestivo nuovo progetto di illuminazionepermette inoltre di ammirare la domus anche di notte, da via dei Fori Imperiali.
