Politica

  Chat e messaggi vocali: la campagna elettorale si sposta su WhatsApp

di Viola Scipioni

Sono 33,8 milioni gli italiani che usano quotidianamente WhatsApp, l’applicazione di messaggistica più scaricata degli ultimi, e da quando Meta ha introdotto la possibilità di creare account business, community, canali e chat bot originali, anche i politici hanno capito il potenziale della piattaforma. Non più solo Facebook, Instagram e X (l’odierna Twitter), ma anche WhatsApp. A prendere la palla al balzo è stata la segretaria del Pd Elly Schlein, che sul canale ufficiale del partito ha iniziato da giovedì 23 maggio a parlare sulle “Note di viaggio”, dei messaggi vocali brevissimi in cui la leader racconta «con un messaggio vocale quotidiano gli ultimi giorni di questa bellissima campagna elettorale». Secondo il partito del Nazareno, questa è una «grande novità», anche se i più scettici restano contrari all’uso della voce su una chat di messaggistica: in questi ultimi giorni, infatti, lo stesso Mark Zuckerberg ha deciso di rilasciare la versione beta del prossimo aggiornamento in cui sarà possibile trascrivere tutti i messaggi vocali ricevuti, dopo la lungo attesa introduzione dell’aumento della velocità di ascolto a 1,5X e 2X. In questo caso è evidente che l’uso della voce resta praticamente inutile ma forse Schlein ha ancora tutto il tempo per fare la propria campagna via social prima che l’aggiornamento diventi definitivo. La segretaria del Pd non è stata l’unica ad avere l’idea di utilizzare WhatsApp come canale “passivo” sul quale parlare ai propri elettori: la presenza di questi nuovi aggiornamenti e di un numero massiccio di italiani ha influenzato anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che al momento vantano rispettivamente 38mila e 190mila iscritti. Se volessimo prevedere, quindi, quale sarà il risultato elettorale delle prossime elezioni europee dell’8 e del 9 giugno, soltanto basandoci sulle iscrizioni e le interazioni di canali su WhatsApp, Salvini e la sua “Bestia” dovranno fare i conti con la propria “avversaria” e alleata di governo. Innovativo in tal senso è anche Matteo Renzi: l’ex Presidente del Consiglio non solo fu tra i primi a capire dell’enorme potenziale elettorale nascosto nei social ormai nelle lontane elezioni europee del 40% ma, in queste elezioni, è riuscito ad attivare un nuovo servizio: scrivendo ad un numero specifico, ogni utente può segnalare al leader di Italia viva le proprie idee ed i propri progetti.

I social network restano quindi punto fondamentale della campagna elettorale odierna, nonostante nel 2016 lo scandalo di Cambridge Analytica sia riuscito a decidere le sorti delle elezioni statunitensi.

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