Esteri

Sacerdote assassinato in Francia, l’assassino si era già reso responsabile dell’incendio della cattedrale di Nantes

(Red) Un sacerdote, padre Olivier Maire, è stato assassinato a Saint-Laurent-sur-Sèvre, cittadina situata a una ventina di chilometri a sud di Cholet, in Vandea, Francia. Il corpo è stato ritrovato nei locali della comunità dei frati missionari Monfortani, di cui padre Olivier era superiore. Un uomo sulla quarantina si è quindi recato alla gendarmeria di Mortagne-sur-Sèvre per confessare l’omicidio. Secondo la stampa francese, si tratterebbe dell’uomo di nazionalità ruandese incriminato per l’incendio della cattedrale di Nantes il 18 luglio dello scorso anno. Incarcerato per diversi mesi era stato scarcerato e messo sotto controllo giudiziarioollo giudiziario lo scorso giugno in attesa del processo. “Tutto il mio sostegno ai cattolici del nostro Paese dopo il drammatico assassinio di un sacerdote in Vandea”, ha twittato il ministro dell’Interno Gérald Darmanin, che si è immediatamente recato sul posto. L’omicidio ha portato a uno scontro sui social media tra il ministro Darmanin e la leader del Rassemblement National Marine Le Pen. “In Francia, quindi, si può essere clandestini, dare fuoco alla cattedrale di Nantes, non essere mai espulsi e colpire nuovamente uccidendo un prete”, ha scritto su Twitter Le Pen. “Quello che sta accadendo nel nostro Paese è di una gravità senza precedenti: è il completo fallimento dello Stato e di Darmanin”. Il ministro dell’Interno ha risposto che l’uomo non poteva essere espulso finchè non fosse stata revocata la sorveglianza giudiziaria. In risposta, Marine Le Pen ha affermato che “questo clandestino poteva essere espulso dal 2019”.

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