Politica

Salario minimo, la Camera approva il rinvio voluto dalla maggioranza. Schlein: “Cronaca di una fuga annunciata”

Nuovo stop per la pdl sul salario minimo, che torna in Commissione Lavoro. Oggi presso la Sala ex-Agricoltura – IV piano Montecitorio, i rappresentanti dell’opposizione che hanno dato vita alla raccolta di firme per la petizione a sostegno della proposta di legge per l’introduzione del salario minimo, hanno fatto il punto sulla campagna lanciata la scorsa estate.

GUERRA (PD): RACCOLTE MEZZO MILIONE DI FIRME, MAGGIORANZA ARROGANTE

“La petizione sul salario minimo ha riscontrato un grande successo: mezzo milione di firme, che proseguono ancora”, dichiara Maria Cecilia Guerra, deputata Pd, in conferenza stampa a Montecitorio insieme ai rappresentanti delle opposizioni che un estate hanno dato vita alla raccolta di firme per la petizione a sostegno della proposta di legge per l’introduzione del salario minimo.
“La gente chiede e vuole capire – spiega – anche ai banchetti viene gente di altri partiti o chi non vota più. C’è il rischio che si consumi l’ennesimo sgarbo alla popolazione italiana. I tempi per capire cosa fare lo hanno avuto tutte le forze politiche. Oggi che succede in Aula? O ci bocciano la proposta, oppure chiederanno l’ennesima proroga. Che può significare rimandare tutto in Commissione. Di fronte alla nostra proposta abbiamo ricevuto arroganza, rifiuto o il nulla”, conclude.

IL RINVIO IN COMMISSIONE

Nonostante il mezzo milione di firme raccolte, la maggioranza ha chiesto il rinvio in commissione del pdl. Il presidente Commissione Lavoro alla Camera, Walter Rizzetto, ha annunciato “Riteniamo necessario rinviare in Commissione il testo della proposta oggi in Aula per svolgere un’ulteriore fase istruttoria in sede referente, alla luce dell’approfondimento svolto dal Cnel sul tema del salario mimino e del lavoro povero. Approfondimento che richiede l’avvio di un’ulteriore attività conoscitiva per arrivare a conclusioni fondate e di maggior coinvolgimento parlamentare”. Alle dichiarazioni di Rizzetto è seguita la votazione: l’Aula della Camera dei Deputati ha approvato il rinvio in Commissione Lavoro della proposta sul salario minimo con 21 voti di differenza.

SCHLEIN: DA MAGGIORANZA CRONACA FUGA ANNUNCIATA

“Questa della maggioranza è una cronaca di fuga annunciata, un colpo a 3.5 milioni e mezzo di poveri. Lanciate un segnale inequivocabile: dite loro che non contano nulla e che le loro condizioni di lavoro non meritano di esse rappresentate”, ha dichiarato la segretaria PD Elly Schlein, in Aula sul salario minimo.

CONTE: LA MAGGIORANZA VOLTA LE SPALLE AGLI ITALIANI

“Dovremmo guardare in faccia la realtà e mettere da parte bandiere e rivalità, e dire con forza che l’Italia non può restare tra i 5 Paesi su 27 ancora senza salario minimo. Non sta accadendo perché la maggioranza ha deciso di voltare le spalle agli italiani”, le parole del presidente M5S, Giuseppe Conte, in Aula sul salario minimo. “Il governo ha deciso di illudere gli italiani con la prossima manovra. Sul salario minimo la Meloni fa scelte sbagliate, c’è la volontà di nascondersi e di tirare in ballo gli altri senza metterci la propria faccia”, ha aggiunto. “La Meloni fu scelta per decidere, la maggioranza si vantò di avere un governo politico e non di far decidere il Cnel di Brunetta. State svuotando l’Aula, la state calpestando realizzando il delitto perfetto contro una misura di civiltà. Volete spedire la legge in Commissione per farla morire lì, non ve lo consentiremo”, ha concluso Conte.

 

 

Ma andiamo a vedere nel dettaglio il report dell’Istat: “Nel 2022, la stima della spesa media mensile delle famiglie residenti in Italia è di 2.625 euro in valori correnti, in forte aumento (+8,7%) rispetto ai 2.415 euro del 2021. Tale incremento, tuttavia, non corrisponde a un maggiore livello di spesa per consumi anche in termini reali. Infatti, considerata la forte accelerazione dell’inflazione registrata nel 2022 (+8,7% la variazione dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo, IPCA), la spesa in termini reali rimane sostanzialmente inalterata. Poiché la distribuzione dei consumi è asimmetrica e più concentrata nei livelli medio-bassi, la maggioranza delle famiglie spende un importo inferiore al valore medio. Se si osserva il valore mediano (il livello di spesa per consumi che divide il numero di famiglie in due parti uguali), il 50% delle famiglie residenti in Italia ha speso nel 2022 una cifra non superiore a 2.197 euro (2.023 euro nel 2021). Le famiglie hanno posto in essere strategie di risparmio per far fronte al forte aumento dei prezzi che ha caratterizzato il 2022, in parte grazie a quanto accumulato negli anni di crisi dovuta al Covid. Nel 2020 e nel 2021, infatti, il tasso di risparmio lordo delle famiglie consumatrici è stato, rispettivamente, del 15,6% e del 13,2%, prima di ridiscendere ai livelli pre-Covid attestandosi attorno all’8%. In molti casi si è trattato anche di modificare le proprie scelte di acquisto, in particolare nel comparto alimentare. Il 29,5% delle famiglie intervistate nel 2022 dichiara, infatti, di aver provato a limitare, rispetto a un anno prima, la quantità e/o la qualità del cibo acquistato. Comportamento che trova conferma anche nei dati Istat sul commercio al dettaglio, che registrano in media, nel 2022, per la vendita di beni alimentari, un aumento tendenziale in valore (+4,6%), soprattutto nei discount, e una diminuzione in volume (-4,3%). Più in dettaglio, nel 2022, a fronte del marcato incremento dei prezzi di Alimentari e bevande analcoliche (+9,3% la variazione su base annua dell’IPCA), le spese delle famiglie per l’acquisto di questi prodotti sono cresciute del 3,3% rispetto all’anno precedente (482 euro mensili, pari al 18,4% della spesa totale): il 21,5% della spesa alimentare è destinato alla carne, il 15,7% a cereali e a prodotti a base di cereali, il 12,7% a ortaggi, tuberi e legumi, il 12,0% a latte, altri prodotti lattiero-caseari e uova, l’8,5% alla frutta e il 7,9% a pesce e frutti di mare.

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