La guerra di Putin

Mosca, contrasti tra il Ministero delle Finanze e la Banca Centrale russa

In Russia si è in corso uno scontro tra la Banca Centrale e il Ministero delle Finanze.

Il Ministero  sta valutando misure di controllo valutario che aiuterebbero a frenare il ritiro dei fondi dalla Russia e a stabilizzare il tasso di cambio del rublo, ma il ministero non ha ancora delineato concretamente quali restrizioni si possano adottare alla circolazione dei capitali. Perchè comunque, qualunque cosa  se ne dica, anche la Russia è un Paese capitalistico.

La Banca di Russia invece ritiene che  tali misure che saranno inefficaci.Uno dei motivi è che molti esportatori dovranno poi acquistare la stessa valuta per portare le merci importate in Russia. Quindi da  un lato vendi dollari ed euro e dall’altro ricevi rubli…

Poi questi stessi rubli dovranno essere immediatamente utilizzati per acquistare valuta estera. Di conseguenza, le aziende saranno costrette a pagare una commissione a chi gestirà questa transazione.

Ci saranno quindi dei  costi, ma se la valuta si trova in conti presso banche estere, è più facile usarla per pagare le importazioni come avveniva prima delle sanzioni dell’Occidente.

Per quanto riguarda la vendita obbligatoria dei proventi in valuta estera, potrebbero esserci altre soluzioni che permetteranno di regolare l’azione degli esportatori, misura necessaria per un uso più efficiente della valuta e la stabilizzazione del mercato finanziario nel paese.

Oggi la Russia sta parzialmente lasciando la zona del dollaro, anzi, ne viene espulsa, ma in ogni caso, tutte le regole valutarie precedenti sono state in gran parte imposte e non sarebbero  più valide, perché   ora c’è un afflusso limitato di valuta convertibile nel Paese.

Gli esponenti politici più radicalmente nazionalistisi chiedono perché si continuino a seguire le indicazioni dell’FMI dell’inizio degli anni ’90 e perché si stiano ancora si stia  effettuando interventi sul dollaro, dal momento che non ce n’è quasi più.

Allo stesso tempo, si continua a mantenere un tasso di cambio fluttuante del rubloe non verrà restituita la vendita obbligatoria dei proventi in valuta estera dalle esportazioni,

Recentemente qualche accademico ha sottolineato che la svalutazione periodica del rublo e la fuga di capitali dal Paese, sono una conseguenza della politica di aumento del tasso di riferimento della Banca centrale.

Di conseguenza, l’economia è bloccata in un circolo vizioso, in cui una conseguenza negativa ne comporta un’altra all’infinito. Ecco l’accusa degli ambienti radicali secondo i quali la Banca di russia tifa per il  nemico.

Ma la verità è che gli intrecci della politica e della finanza internazionale vanno be oltre le contingenz di una guerra. The Money is money e la russia nel sistema finanziario globale  ci è dentro fino al collo.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 15.33

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