“Noi vogliamo rivoltare come un guanto questo Paese e per farlo c’è bisogno della partecipazione di tutte le persone. La rivolta sociale, per noi, significa proprio dire che ognuno di noi non deve voltarsi da un’altra parte di fronte alle ingiustizie, anzi, deve passare l’idea che il problema mio è il problema di tutti e che solo mettendoci insieme possiamo cambiare questa situazione. È una giornata di mobilitazione come da tempo non si vedeva. Oggi inizia un percorso di mobilitazione per rivoltare come un guanto questo Paese”. Così il leader della Cgil Maurizio Landini a margine della manifestazione per lo sciopero a Bologna. “Mi sembra chiaro che c’è stato un tentativo esplicito di mettere in discussione questo diritto. Tra l’altro è in discussione in Parlamento un decreto, che viene chiamato decreto sicurezza, e noi chiediamo che sia ritirato, che vuole far diventare un reato lo sciopero, i blocchi stradali, l’occupazione delle fabbriche quando chiudono. È chiaro che siamo di fronte al tentativo serio di una svolta autoritaria che mette in discussione la libertà di esistere e la libertà delle persone”. Ma Landini è andato giù duro anche sulle questioni legate alla sicurezza ed al diritto di sciopero e di manifestare: “Mi sembra chiaro che c’è stato un tentativo esplicito di mettere in discussione questo diritto (di sciopero ndr). Tra l’altro è in discussione in Parlamento un decreto, che viene chiamato decreto sicurezza, e noi chiediamo che sia ritirato, che vuole far diventare un reato lo sciopero, i blocchi stradali, l’occupazione delle fabbriche quando chiudono. È chiaro che siamo di fronte al tentativo serio di una svolta autoritaria che mette in discussione la libertà di esistere e la libertà delle persone”. Poi l’altro leader sindacale che ha mobilitato la sua Confederazione, Bombardieri (Uil): “I salari peggiori d’Italia: questo è uno dei principali temi dello sciopero di oggi. Siamo in piazza per i salari, la questione economica, le persone normali che vivono di stipendio, che vivono con le pensioni, arrivano con difficoltà alla fine del mese. Questo deve essere un problema centrale nel confronto con il governo. Io credo che il governo – ha evidenziato – se 40 piazze in Italia si riempiono come accade oggi, dovrebbe forse fare una riflessione. Non rispetto a Landini e Bombardieri, ma rispetto alle migliaia, alle decine, centinaia di migliaia di persone che oggi sono in piazza e chiedono dei cambiamenti”. “Abbiamo impugnato l’atto di precettazione del ministro. Rispondiamo che non ha motivazioni valide perché vuole ridurre un diritto costituzionale garantito. Vorrei ricordare che quando si fa lo sciopero, soprattutto nei servizi pubblici, lo si fa non solo per i lavoratori ma lo si fa per gli utenti”, ha detto Bombardieri. “Chi viaggia con i mezzi pubblici – ha aggiunto – conosce i disagi dei mezzi pubblici, dei ritardi, delle condizioni in cui si trovano spesso le strutture, della sicurezza che manca sia per chi guida e sia per chi viaggia sui mezzi. Allora io penso che Salvini dovrebbe occuparsi di questo, dovrebbe risponderci sul perché non si rinnova il contratto dei lavoratori del trasporto pubblico locale, sul perché vengono diminuiti i trasferimenti ai Comuni per migliorare la mobilità. E su questo non abbiamo avuto risposte. E’ chiaro che quando c’è uno sciopero c’è una situazione di conflitto, che creiamo dei disagi, ce ne scusiamo e ce ne dispiace, ma vorrei ricordare che quando queste persone stanno in piazza lo fanno non solo per loro, ma lo fanno anche per chi poi avrà la possibilità di fluire i servizi pubblici. Invece questa volta è accaduta una cosa ridicola, nel senso che Salvini fa un post sul ricorso bocciato al Tar che non è quello di Uil e Cgil. Ma sui comportamenti non voglio dare giudizi, si commentano da soli. Noi abbiamo fatto un ricorso al Tar che non è stato ancora discusso, aspetteremo più avanti”.
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