Esteri

Stop cereali, Italia tra i Paesi con più ricadute Il blocco all’accordo per il conflitto russo ucraino frena il 326% dell’import

L’annuncio della mancata proroga dell’accordo sui cereali provenienti dal mar Nero coinvolge direttamente l’Italia dove le importazioni di grano proveniente dall’Ucraina sono aumentate del 326% per un quantitativo pari a oltre 115 milioni di chili nel primo trimestre 2023. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi tre mesi dell’anno in riferimento al fatto che “la Russia non vede alcuna ragione per estendere l’accordo sul grano ucraino” annunciato dal ministro russo degli Esteri Serghei Lavrov.

Un’intesa importante per garantire gli approvvigionamenti nei Paesi più poveri dell’Africa e dell’Asia ed evitare carestie che possano spingere i flussi migratori, ma – sottolinea la Coldiretti è necessario evitare speculazioni e distorsioni commerciali provocate dall’afflusso di grano ucraino sul mercato europeo. In Italia infatti – rileva la Coldiretti – le quotazioni del grano tenero sono crollate del 30% nell’ultimo anno, su valori che sono scesi ad appena 26 centesimi al chilo, che non coprono i costi di produzione.

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