Economia e Lavoro

Taglio del gas russo, se confermato, l’Italia tra i Paesi ad alto rischio

La sorte del Belpaese sarebbe  una delle peggiori in caso di taglio definitivo del gas dalla Russia. Lo stop al condotto che rifornisce ‘Europa da parte di Mosca, potrebbe portare danni incredibili al vecchio continente, malgrado gli sforzi per cercare di recuperare autonomia.L’Italia sarebbe tra i Paesi più duramente colpiti in Europa da una eventuale completa interruzione delle forniture di gas naturale dalla Russia. Secondo i calcoli del Fondo monetario internazionale subirebbe una perdita di 3,7 punti percentuali in termini di Pil, nell’ipotesi di interruzione dei flussi sui prossimi 12 mesi. La stima è contenuta in un paper di lavoro pubblicato oggi dall’istituzione di Washington: “Natural Gas in Europe: The Potential Impact of Disruptions to Supply”. Il conto più salato lo pagherebbe l’Ungheria, con una perdita di 4,2 punti percentuali di Pil. A seguire Repubblica Ceca e Slovacchia, entrambe con 4,1 punti di Pil persi. Dopo l’Italia i danni più elevati toccherebbero la Germania, con 2 punti di Pil persi e l’Austria con 1,9 punti persi. La Francia e la Spagna limiterebbero i danni a 0,8 punti di Pil. Rimpiazzare il gas russo sta diventando sempre più impegnativo, rileva lo studio. È probabile che sui prossimi 12 mesi si possano sostituire i due terzi delle forniture dalla Russia. “Tuttavia c’è incertezza sulle forniture globali e sulla capacità di paesi e imprese di passare ad altre fonti di approvvigionamento – si legge -. Peraltro le costrizioni nelle catene di approvvigionamento limitano la capacità di trasportare gas da fonti alternative, lasciando particolarmente esposti alcuni paesi dell’Europa centrale e orientale, incluse Germania e Italia, che sono particolarmente dipendenti dalla Russia”. Comprimere la domanda potrebbe aiutare “tuttavia una piena e prolungata interruzione durante il picco della stagione invernale potrebbe provocare costose penurie regionali – dice ancora il Fmi – prezzi molto elevati e, in alcuni paesi, razionamenti”. L’istituzione precisa che è molto difficile effettuare calcoli accurati su quello che sarebbe l’effettivo impatto sul Pil dei paesi in questo scenario, dato che dipenderebbe da un complesso insieme di fattori a livello di forniture, prevalentemente su come verrà usato il gas sulla produzione, su quanto potrà essere sostituito da altri fornitori e su quanto saranno pesanti gli impatti iniziali sull’economia dei settori più colpiti.

aggiornamento taglio del gas in Europa ore 16.58

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