Israele e Iran attualmente dispongono di alcuni degli eserciti più potenti del Medio Oriente.Entrambe le nazioni sono state intrecciate in una “guerra ombra”che si sta intensificando fino a raggiungere le tensioni di una guerra aperta.
Sullo sfondo della guerra tra Israele e Hamas, la Repubblica islamica è stata maggiormente coinvolta nel coordinamento e nel sostegno ai vari gruppi militanti in Libano, Gaza, Cisgiordania e più inditettamente di quelli in Iraq e Siria.
Per questa ragione Israele ha deciso di colpire i massimi comandanti iraniani, portando quai le due potenze sull’orlo di una guerra diretta.
Durante la guerra in corso fra Israele e Hamas, diversi gruppi militanti islamici sono intervenuti a favore di Gaza. Questi gruppi includono Hezbollah in Libano, milizie irachene e Ansar Allah (gli Houthi dello Yemen).
Quindi er decapitare i vertici del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, l’1 di aprile Israele ha attaccato sfacciatamente un complesso vicino all’ambasciata iraniana a Damasco liquidando tre generali dell’IRGC e altri quattro comandanti.
Gli Ayatollah hanno ordinato un attacco inefficace su Israele la notte del 13 aprile. E Israele ha risposto attaccando il complesso S300 si trova vicino alla centrale nucleare di Isfahan.
Questo il noto antefatto, ma attaccare direttamente una “batteria radar” espone l’Iran a futuri attacchi aerei israeliani se l’escalation dovesse ripetersi,grazie alla sua sua superiorità aerea e dimostrando che Israele può colpire obiettivi senza ricorrere a droni di massa o sciami missilistici.
La Repubblica Islamica che intendeva destabilizzare la normalizzazione in Medio Oriente, ha commesso un grosso errore isolandosi a livello internazionale. LaCina, nonostante un accordo commerciale su larga scala, è riluttante a sostenere militarmente la Repubblica islamica, così come la Russiaimpegnata in Ucraina
Gli Ayatollah hanno minacciato ritorsioni per i paesi arabi che aiutano apertamente Israele avendo la la capacità di colpire i loro giacimenti petroliferi.Ma
mentre gli israeliani hanno una difesa aerea forte e stratificata, gli alleati degli stati americani del Golfo fanno ancora affidamento sul sostegno degli Stati Uniti.
L’incredibile tasso di intercettazioni da parte di Israele e delle nazioni alleate durante l’attacco iraniano e il successivo limitato colpo contro l’importante installazione radar di Isfahan, sono una cicatrice morale e psicologica per gli Ayatollahi.
Quindi è evidente che in futuro, la Repubblica Islamica continuerà a ricorrere all’uso dei suoi “delegati” in Medio Oriente come gli Hezbollah libanesi che rappresentano una minaccia esistenziale per Israele.
Hezbollah schiera un esercito tra 50 e 100.000 uomini e potrebbe avere a disposizione più di 150.000 razzi a corto, medio e lungo raggio. Rispetto ai missili e ai droni iraniani provenienti dall’Iran, i missili di Hezbollah possono arrivare all’improvviso, ritardando i tempi di risposta di Tel Aviv, ma comunque provocando una nuova guerra in Libano.
In questa situazione è evidente che Teheran continuerà a usare i suoi “delegati” per interrompere i processi di pace nella regione, finché la Repubblica Islamica non si troverà minacciata da un potenziale deterrente/ricatto nucleare Israeliano. Ma il dubbio che ormai circola negli ambienti internazionali, è che anche la Repubblica Islamica possa ricorrere a tale deterrente
GiElle
aggiornamento la crisi mediorientale ore 13.58