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Truffa dei vaccini alla Regione Umbria, l’inchiesta si allarga. Perquisizioni anche in Veneto

Si allarga l’inchiesta sulla presunta truffa del vaccino anti-Covid ai danni della Regione Umbria. La procura di Perugia ha infatti ordinato ai Nas dei Carabinieri l’acquisizione di tutti i documenti utili presso la struttura del Commissario straordinario per l’emergenza Covid e all’Aifa. L’acquisizione di documenti riguarderà anche la sede della Regione Veneto: l’obiettivo è accertare i presunti proponenti di forniture di vaccino in deroga agli accordi con le autorità centrali. Se da una parte aumentano i contatti delle Regioni con gli intermediari per l’acquisto fai-da-te del vaccino, dall’altra i Nas indagano per scongiurare il rischio che si possa cadere nella trappola di frodi e contraffazioni negli ambienti del commercio parallelo di farmaci. La Procura di Perugia ha aperto un fascicolo di indagine che, come primo atto, ha dato mandato ai carabinieri del Nucleo Antisofisticazione del capoluogo umbro di acquisire alcuni documenti presso la struttura del Commissario straordinario. L’obiettivo del procuratore generale, Raffaele Cantone – ex presidente dell’Anac ed esperto di reati che riguardano la corruzione e i reati che coinvolgono la pubblica amministrazione – è in particolare di accertare se risultino regioni italiane che abbiano inoltrato istanze ai fini dell’approvvigionamento diretto. L’acquisizione di documenti riguarderà anche la sede della Regione Veneto, per accertare i presunti proponenti di forniture di vaccino, in deroga agli accordi con le Autorità centrali. La cartina di tornasole, per verificare se dovessero profilarsi irregolarità, sarà innanzitutto la modalità di approvvigionamento dei vaccini, il quadro normativo-contrattuale vigente a livello nazionale ed europeo, le modalità e i criteri per la distribuzione tra regioni.  a giorni le case farmaceutiche di Pfizer e AstraZeneca avevano sottolineato di non aver previsto per il momento la fornitura il proprio vaccino al mercato privato. Inoltre gli Stati membri dell’Ue hanno un vincolo a non acquistare fuori dall’Europa. 

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