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Tutte le misure di contrasto al Covid che resteranno in vigore a maggio

Tutte le misure di contrasto al Covid che resteranno in vigore a maggio Molte, ma non tutte, sono le misure di contrasto contro la pandemia di Covid, che resteranno attive in Italia. Se ne discusso molto tra gli esperti, prima che il Governo passasse all’adozione di provvedimenti mirati di allentamento delle rigorose misure di prevenzione e protezione. Il mese scorso l’Esecutivo ha approvato un decreto-legge a tema Covid con una sorta di roadmap per tornare in modo graduale a una situazione di normalità. Alcune delle misure contenute in quel provvedimento resteranno in vigore fino alla fine dell’anno, ma molte altre sono in scadenza a fine mese. Una di queste, riguarda l’obbligo di indossare le mascherine al chiuso. Le disposizioni attuali prevedono che resti obbligatorio indossarle fino al 30 aprile, ma il governo ha sempre fatto capire che quella data non indicava una fine e che si sarebbe riservato la possibilità di prorogare la misura in base alla situazione epidemiologica. La decisione è attesa nei prossimi giorni e, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, si starebbe pensando di non rinnovare l’obbligo generalizzato ma di mantenerlo solo in alcuni luoghi chiusi, come i teatri, le discoteche e i mezzi di trasporto. In questi ultimi, si continuerebbe inoltre a richiedere la Ffp2, mentre altrove potrebbe bastare la mascherina chirurgica. Sarebbe invece ancora aperta la discussione sulle regole per gli uffici pubblici. La scuola rappresenta un capitolo a parte. Con il decreto approvato a marzo, il governo ha già stabilito l’obbligo di indossare le mascherine nelle aule fino alla fine dell’anno scolastico “fatta eccezione per i bambini sino a sei anni di età, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei predetti dispositivi e per lo svolgimento delle attività sportive”. Negli ultimi giorni, diversi esponenti del governo hanno però lasciato intendere che le regole potrebbero essere riviste. “Sulle mascherine a scuola sono sempre stato un po’ più flessibile. Vedo più preoccupanti le situazioni con soggetti adulti piuttosto che con bambini”, ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri aggiungendo di essere “convinto al 100% che a giugno e luglio saremo senza mascherine”. Se anche l’obbligo sparisse, resterebbe comunque la raccomandazione di indossare i dispositivi di protezione, soprattutto quando ci sono assembramenti. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto che sono un “presidio fondamentale” mentre secondo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa gli italiani “hanno preso una consapevolezza diversa” su questi oggetti, motivo per cui alcuni continuerebbero ad indossarli anche all’aperto. Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, nonché ex presidente del Comitato tecnico Scientifico, Franco Locatelli, ha detto che “la scelta sull’utilizzo delle mascherine spetta al decisore politico, ma io credo che la mascherina in certi contesti come il trasporto pubblico, cinema e teatro, conferisca una protezione assolutamente importante e fondamentale” dato che “è finita l’emergenza ma non è finita la pandemia”. Osservazioni che molti altri esperti condividono. L’inizio di maggio segnerà una svolta anche per quanto riguarda la certificazione verde. Come ha anticipato nei giorni scorsi il sottosegretario Costa, “dal primo di maggio non verrà più richiesto per nessun tipo di attività, e noi confidiamo e auspichiamo che non ce ne sia più bisogno”. Questo non significa tuttavia che sparirà: “Semplicemente non verrà più richiesto e utilizzato, così come peraltro accaduto con la struttura commissariale”. A partire da maggio, chiunque potrà quindi frequentare palestre e piscine, partecipare a feste, cerimonie e convegni, andare al cinema, a teatro e al ristorante. Se non arriverà una proroga dell’ultimo minuto, decadrà anche l’obbligo – in vigore fino al 30 aprile – di avere una delle certificazioni Covid per usufruire dei mezzi a lunga percorrenza e anche per accedere ai luoghi di lavoro pubblici e privati. L’unica eccezione dovrebbe riguardare l’accesso alle Rsa. È stato infatti già stabilito che fino a fine anno il Green Pass continuerà ad essere richiesto a chi fa visite a persone in queste strutture, hospice e reparti di degenza degli ospedali. Fino al 31 dicembre 2022 resterà in vigore anche l’obbligo vaccinale per i sanitari, mentre scadrà il 15 giugno quello per le forze dell’ordine, le forze armate, il personale della scuola e dell’università e gli over 50. Il turismo resta, invece, un dossier ancora aperto. Nei giorni scorsi, il ministro Massimo Garavaglia ha detto: “Gli altri Paesi, anche concorrenti dell’Italia, hanno allentato o stanno allentando le misure riguardo al Covid nel turismo e questo sta creando qualche problema. L’impatto è rilevante e ancora più urgente è rimuovere le differenze di modalità di ingresso con gli altri Paesi già dall’1 maggio. Per questo mi sto operando attivamente”.

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