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Epatite acuta, in Italia i casi certificati sui minori sono una decina

Continua a crescere la preoccupazioni per i casi di epatite acuta tra i bambini in Italia. Parlando con Radio InBlu2000, Pierpaolo Sileri, il sottosegretario alla Salute, ha spiegato che nella Penisola ci sono “una decina di segnalazioni”. È stato anche eseguito un trapianto di fegato e “tre casi sono stati confermati”. Sileri ha sottolineato che non bisogna cadere nell’errore di pensare che ogni caso di epatite sia di origine sconosciuta, perché, anche se rara, “questa malattia c’era anche prima”. Il sottosegretario ha aggiunto che “i casi sospetti di epatiti acute saranno probabilmente sovrastimati rispetto a quelli reali”. Molte delle segnalazioni arrivate negli ultimi giorni potrebbero essere tolte “dal computo finale” in un futuro no troppo lontano. Sileri ha smentito alcune delle teorie circolate negli ultimi giorni sull’epatite acuta. “Non c’è correlazione con il nuovo coronavirus, né con il vaccino Covid”, ha sottolineato. “L’ipotesi più verosimile sembrerebbe una possibile infezione da adenovirus, che normalmente non causa epatite, ma che magari in concomitanza con un’altra infezione o con altri fattori potrebbe determinare un danno epatico grave che può dare epatite. Sono ancora pochi casi, per questo non se ne conosce molto”. Il sottosegretario ha poi approfondito le ragioni per le quali non può esistere una correlazione tra l’epatite acuta e il vaccino anti-Covid. “Non esiste un vaccino contro il Covid-19 destinato ai bambini con meno di cinque anni. Inoltre, nel Regno Unito la somministrazione avviene solo dal decimo anno di età in poi”. Sileri ha aggiunto che “nella maggioranza dei casi è stata identificata una positività all’adenovirus, ma questo non basta a stabilire una relazione”.

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